156 allora sode degli esarchi vicarii degl’imperatori, si comunicasse e distendesse nell’ordine della giurisdizione ecclesiastica a fare,che fosse principale fra vescovi colui chc in Ravenna sedesse. Nè tale pensamento facevano di loro senno, ma per idea, messa dal secondo concilio generale di Costantinopoli nel trccentottan-tuno; il quale avea bandito ai popoli essere Costantinopoli novella Roma, siccome novello seggio degl’imperatori e del senato (a); sentenza, chc poi, ed assai maggiormente che quelli di Ravenna, alzò i patriarchi di Costantinopoli contro i papi a fieramente contendere pel primato; quantunque il concilio avesse »ssegnato il secondo luogo al [xintefice di Costantinopoli dopo quello di Roma. E fu udito Giovanni, arcivescovo della nuova Roma, per autorità di un altro concilio e dell’ imperatore Maurizio, pubblicarsi vescovo universale; onde i suoi successori si pretesero indipendenti dalla sede romana, e sorse guerra, accesa da lale pretensione e da contrarie credenze teologiche, nelle quali andò nutrendosi e fortificandosi uno scisma, che poi solennemente divise la greca chiesa orientale dalla romana occidentale. Ed i papi più volte, ma sempre in vano, procacciarono di conciliarlo con sottile prudenza in circostanze peiGreci cotanto stringenti, le quali porevano dover fare l’unione. Laonde gli arcivescovi di Ravenna, riputandola altra novella Roma in Occidente, male applicarono alla loro sede la sentenza del suddetto concilio di Costantinopoli. Quando caddero sotto le armi di Agilulfo anche (a) Conciliutn Costantinop. II. — Callidio magna lakbaei, ec.