26l tale imperlo di Costantinopoli vennero meno d’assai, senza che i Longobardi si sieno sollecitali di sottentrare in alcun dominio dell’ Adriatico, e di tenervi armata. Intanto i Veneziani molto cresciuti in marittima potenza, s’insignorirono dell’ Adriatico a mano a mano, e più da poi che fu abbandonato dall’ imperatore Michele, detto Balbo, che salì al seggio nell’anno oltocentoventi. E questa signoria crebbe e s’afforzò secondo il crescimento delle loro forze ; poiché, non a-vendone da prima bastevoli a difendere e custodire tutto l’Adriatico, si ristrinsero a dominarne quella parte da Grado a Ravenna, tratto settentrionale non occupato da Giustiniano, accontentatosi dell’inferiore da Ravenna verso mezzodì. E quando i suoi successori, perduto senza speranza di riaverlo, ogni dominio in Italia, conquistata in parte da Pipino, e poi quasi tutta da Car-lomagno, restando molti paesi a duchi longobardi,non tennero nemmeno armala in Ravenna e si ritirarono nella marittima Puglia; ed allora i Veneziani si pigliarono la difesa dell’ Adriatico contro i corsali, e n’ ebbero signoria per maggiore distesa; la quale si fu da Venezia al Quarnero, ed oltre ancora. Nel quale tempo appunto, cioè nel nono secolo, cominciarono 1’ e-sercizio del dominio e le ragioni loro sopra l’Adriatico, le quali maggioreggiarono quando pure acquistarono la marittima Dalmazia, di che diremo scrivendo del decimo secolo. Ragguardando alle circostanze, più o meno presto disposte dalla forza e dagl’ intricamenti delle passioni di uomini e di popoli, si vedono originare fatti, che nella storia grandeggiano negli effetti. Poiché le guerre civili degli Eracleani contro gli Equileiesi, la