aG8 torlo dal venire armato in Italia a sostenere il papa, dicendogli: che noiato di negoziazioni, convocava assemblea dei principi longobardi in Pavia, desiderando di pacificarsi in voce con Adriano sulle riverite soglie degli apostoli, dove condurrebbe il figliuolo Aldi-gisio ed i figliuoli di Carlomanno (morto fratello di Carlo) con Berta madre loro. E mandò due principi longobardi, che avvertissero Adriano della prossima venula di lui, desideroso di pacificarsi più facilmente in persona e di sciogliere il fatto voto d’ essere a baciare le soglie de’santi apostoli. Ed affinchè si spargesse per Italia e per Francia la fama di tale solennissima andata, cominciò con assai pompa il viaggio. Ed Adriano, saputolo veniente, mandógli incontro i tre vescovi d1 Albano, di Palestiina e di Tivoli, intimandogli che non porrebbe il piede sui confini del romano ducato, senz'essere da esecrazioni e da anatemi colpito. A queste parole re Desiderio, temendo che quei terribili colpi non facessero che i suoi lo abbandonassero, non ardì progredire, e ritornò colla sua corte in Pavia. E prevedendo che Carlo, seguendo il paterno esempio,condurrebbe inltalia esercitoin prò diAdria-no, lasciata ogni trattazione con lui, dispose sue genti, e sue fortezze in apparecchio di guerra. E d’ altro lato Adriano, convocata la miseranda nominale reliquia del romano senato, già sedeva sull’ alto trono di presidente e di papa, fra quell’ assemblea più di cherici che di laici, la quale, cogli occhia lui devotamente levati, faceva risuonare le volte della curia di voci conclamanti, Carlo solo potente a vincere Desiderio; ed allora Adriano, prima a Dio ed ai santi, e poscia a quegli adunati uomini parlamentò, e del lungo discorso