Capitolo X. 389 pag. 276 Giovanni e Maurizio, colleglli nel ducato, malvagi dogi ; — eccidio di Giovanni, patriarca delle Venezie in Grado. — Congiura contro papa Leone III, incarcerato, e poi fuggito in Francia a Carlomagno; — considerazioni fattevi sopra. — Trattato di maritaggio fra Carlomagno ed Irene, imperatrice di Costantinopoli. — Nicefo-ro, logoteta, la caccia dal trono, e Io sale. — Fa trattato di pace e di alleanza con Carlomagno; — nel quale è solennemente riconosciuta 1'antica libertà dei Veneziani; — e statuito, che il loro stato sia divisione in quella parte fra l'orientale ed occidentale imperio. — Finissima politica di papa Leone III. — Fortunato, patriarca di Grado, va in Francia a Carlomagno, e lo muove contro la patria. —Intanto Obelerio, fuggito aTre-vigi, tenendo pratiche con la sua parte nelle isole, è fatto doge; — onde Giovanni e Maurizio, atterriti, fug-gono, quegli a Mantova e questi in Francia, nell’ otto-centoquattro. — L’assemblea decreta si smantellassero Eraclea ed Equilio, e gli abitanti passassero a stanziare nell’altre isole; e ciò fu fatto. Capitolo XI. . ......pag. 3oo Obelerio e Fortunato propongono e sostengono nel consiglio dei tribuni di collegarsi con Carlo e con Pipino nella prossima guerra di questi due principi contro Niceforo.— Nel grave negozio si convoca l’assemblea; — ed Obelerio, doge, ed Onorio, tribuno di Malamocco, parlamentano perchè tale alleanza si stringesse;— ma Angelo Partecipazio arringa contrariamente, e vince il partito. — Obelerio e Beato mandati ambasciatori a Carlo. — Pratiche tenute da Fortunato e da Obelerio a tradire la patria ; — il quale, siccome traditore, è sbandeggiato per sempre. — Pipino assalisce con grandi forze i Veneziani nelle lagune. — Parlamento di