i4f> tenlrionalc egli ritenne Oderzo, Padova, Monselicc, Cremona, Mantova, Genova, ed alcuni luoghi delle Alpi cozic; tutti paesi dall’ esarca governati. E dall’assedio, di cui i Longobardi strinsero Roma, siamo chiariti della facoltà, onde i papi eletti potevano salire il seggio ; la quale era loro data dalla confermazione che chiedevano all’imperatore. E tanto essi ne sentivano la necessità, che Pelagio secondo, eletto, u-scente l’anno cinquecentosessantotto, ed impedito dagli assediatori di avere l’approvazione che Anastasio, bibliotecario della chiesa romana(a)e biografo de' papi, e Paolo diacono, slorico(6), dicono comando, salì sì bene la sede durante 1’ assedio, ma non prima fu levalo, che spedì Gregorio, che gli succedette coll'aggiunto di Magno, a Costantinopoli per iscusarsi con Tiberio Costantino imperatore dell’ essere stato coti retto dal riero e popolo a montare la sede, prima deU'impeiiato approvazione impedita dall'assedio(45). Ma pa|>a Benedetto secondo ottenne poi nel seicentot-tantaquattro dall’ imperatore Costantino Pogonato (barbuto), assai divoto al clero, il decreto: « che colui il quale in legittima e concordevole assemblea sarebbe eletto, fosse consacrato e tenuto per vescovo di Ro- (a) Rie ordinatur, abique jusjione principi!, eo quod longobardi obiiderent civitatcm romanam, et multa va-•tatio ab eis in Italia 6erct. (AnasUsii bibl., in Fila Pelagu, n, p. 114 ). (4) Pelagius, romanac ccclesiae pontifex, abique jus-•ionc pri nei pia ordinali!« est.eo quod longobardi Romam per cìrcuitum obsiderent, noe posset quisqnam a Roma progredì (Paul, diacon., De geslis Long., lib. IH, cap. 20).