iSj Mantova, Cremona, Padova, Monselice, e Oderzo, città, che gl' imperatori di Costantinopoli ancora tenevano in Italia, e gl' imperiali furono per sempre discacciati dalla mediterranea Venezia, lo spavento di quegli slerminii fu cotanto, che gli abitatori delle borgate vicine alle spiagge delle veneziane lagune, non volenti sottostare al dominio degli ariani longobardi^), riparavano alle isole; le quali non bastando ad albergare tanta novella gente, furono le più alte pi ludi maggiormente assodate, e vi si costrussero sopra castella e borgate (b),e perciò fu veduta da Grado a Capo d'Argine sparsa moltitudine di gente isolata e libera, mentre la terraferma era scompigliata e soggetta. E gli inviliti Greci a stento tenevano ancora Ravenna, e Roma e Napoli, sempre travagliati dalle armi dei Longobardi. Nè guari andò che gli Arabi maomettani, abbassando negli orientali paesi il greco imperio colla forza di nuova religione, che dicevasi rivelata da Dio, rendevano gli carchi impotenti ad impedire che ire longobardi unissero tutta Italia sotto lor scettro, e ne nomassero da si Lomliardia la parte settentrionale, dal principio dell'invasione sempre dominata, ed abolissero 1' antico nome di Venezia, rimasto plurale alle molle libere isole, dette le Venezie; delle quali essi di mal animo sopportavano il crescente stato e l'adereo- (a) Pcnitui recuunte* Longobardo™m ditioni tubetic (Sagorn.). (b) Cuui igitur, moltiplicati* incolta, ioiuUe non Mifli-ccrent, tumbai, in Luprio sitai, nuper aurerc coeperuni. (And. Dand., Chron.).