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potere impedirgli il passaggio dell'Alpi, area ristretto il suo consiglio ad attenderlo in Italia, che difenderebbe eoa nuore soldatesche, richiamando le lontane ed offerendo libertà e due monete d'oro agli schiari che si arrotassero. E con questi comliattenti e con grosso corpo di barbari ausiliarii, fra quali i fedeli Alani, comandali dai nazionali lor principi, ridillo e Saro, radunò presso la forte Paria esercito [io-lente alla difesa, dirisando di eritare nel primo impeto dei barbari campale giornata; mentre Onorio, grufolando nei piaceri e nel lusso, era appena dai cortigiani avvertito della novella invasione, come di un fatto che non doveva disturbare la sua felicità.
   lUdagasio coll' armala gente, [«rie suddita e parte alleata, (lassate le Alpi, guastò ed arse città c campagne. rapinando gregge, averi, uomini e donne per la veneta e per ('altre italiane contrade, onde molte fuggiasche famiglie rifuggirono alle isole; le quali anelavano cosi novellamente vantaggiando loro stalo, quasi picciolo serbo <la tante italiane calamità. Hadagasio j<oi avviami«» a Roma, spareololla coll’assedio di Firenze apparecchiala a forte difeso.
   Questa invasione fu più distruttiva di quella di A-larico; del quale deplorabile fallo si scorge la ragione |«ragonaudo l’indote e l'educazione di questi due capitani. Alarico non sanguinario, ma generoso, e duce di esercii» regolalo, secondo il mudo di quella età, si conoscerà delle leggi della guerra, osservava i patti, ed avea trattalo coi Romani e coi Greci nei guerreschi campi colle maniere di qoesle palile nazioni. Ma il sai-valico Radaytfio non teneva l'umano e civile paganesimo di Roma e d'Atene, ma il sanguinario deila Ger-