351 quoi scriptores hoc decreium referunt in hisloriis suis ee.; e quelle pure d’alcuni istorici per appoggiarsi a dirlo preteso decreto del senato padovana (a); mentre tutte queste parole, non che dimostrare, nemmeno toccano l’intrinseca qualità di menzione dello scritto; qualità che sola, e pi'u d’ ogni altra cosa, lo fa vedere non autentico. Dunque è chiaro, per la somma di tutti questi fatti slorici e cronologici e per le ragioni critiche che sopra vi abbiamo fondato, che tanto 1’una che 1’ altra menzione, o simile carta, furono scritte dopo il mille ed intorno il milletrecento. Nè si dica che, rapportandoci il Mittarelli, scrittore nel passato secolo, che il Tomasello abbia scritto essere in parte logorata quella menzione da lui riferita; tale logoramento sia segno di maggiore antichità prima del mille, poiché avendo il Tomasello scritto intorno al milleseicento, il tempo di tre secoli è certamente pili che bastevole a logorare una carta. Dimostrate queste cose, chiaro apparisce l’errore del Darli, secondo storico ; poiché doveva appoggiare le sue, sebbene fallaci parole, sopra la scritta menzione dell’archivio di Padova (da noi primamente intera rapportata) e non sopra una copia, dal Tomasello cavata circa il milleseicento, non da quello scritto troppo da essa differente negli errori, ma da qualche altra simile scritturaccia. Ed egli all' asserzione , disdetta dalla buona critica da noi messa innanzi , che i Padovani avessero mandato consoli, se non a fondare, a crescere e regger e fiivoallo, aggiunge l’altra, essere stato Bivoallo colonia di Padova (¿»). Ma pensiamo di aver abbastanza dimostrato quanto sia erronea la prima asserzione ;dal (а) Ibid., pag, 18. (б) Les anciennes villes ne réclamèrent aucune autorité sur la nouvelle colonie, et les réfugiés réunis par le malheur organisèrent leur société. Les diverses îles s’étant plus ou moins peuplées, il fut réglé que chacune éliroit un magistrat, qui sous le nom de tribun seroit chargé de l’administration de la justice. ( Daru , T. I, Paris, édit. Didot ).