9° con forte cd equa mano Italia (35), innanzi vituperata da vergognose ingiustizie, che da quasi due secoli erano salile a nome e ad onore di leggi, e dimentica di costumi,osservati daiGoti cristiani-ariani (a). E quanto allo stato dei Veneziani, rispetto ai re Ostrogoti, Cas-siodoro, scrivendo nei suoi libri deiramminislrazioue del regno le formule, descrittive della qualità e degli nflizii di tulle le magistrature delle soggette provincie, non fece nemmeno menzione delle isole dei Veneziani, nè dei tribuni (36), che da cinquantanni le reggevano. E questo è autentico documento di prova negativa che Cassiodoro, quale primo ministro, non qualificò suddite queste isole;e certo tali avrebbele qualificate, se fossero state: ma col silenzio le riconobbe libere, e rette, non da magistrali degli Ostrogoti re d'Italia, ma dai proprii loro liberi tribuni. Leggiamo sibhene una sua lettera, scritta all’ esattore (37) dei canoni per la niedilcnanca Venezia, colla quale gli ordina di rilasciare i tributi, soliti pagarsi dagli abitatori di quella contrada, |>er essere stata guasta e saccheggiata : ne leggiamo anche un'altra del succeduto re Teodato, scritta a Cassiodoro, comandandogli di condonare una parte di contribuzione di frumento e di vino a quegli abitatori, ]>cr ragione di sterile annata, e di provvederli di alimento coi già fatti depositi di grano (38). Ma è chiaro, che Cassiodoro e Teodato scrissero di sterile annata della mediterranea Venezia, guasta e saccheg- (o) Quae Romani pollucrant fornicatione, mundant barbari castitale; inipudicili.im no» diligimi!), Gotlii e\e-cjrantur, puritatcm no» fuginiu», illi amant (Saluaniis, Ve 1trufitiemia Dei, lib.VlI).