161 loro col coraggio del forte: « eoa questa moltitudine d'armati che vedete, tosto romperò la vana superbia del vostro re »; il quale, a queste riferite parole, si ritirò nel suo paese. Grimoaldo, liberatosi di questi infedeli ausiliarii, si volse a maggiormente abbattere i detestati Greci in Italia. Il perchè quella Oderzo, già grande al tempo di Tacito, rovinata da re Rotar!, poi alcun poco sulle rovine rifatta, sterminò terribilmente, concedendo ai cittadini, privati dell’ armi, andassero con quanto sulla persona potessero recare, e ne divise il territorio fra i Trivigiani e Cenedesi, per cancellarlo almeno dalla geografia, se non poteva distruggerlo. F. moltissimi di questo ramingo popolo, non potuti albergare in Eraclea, recaronsi in alita isola, dove fabbricarono Equilio; e la più nobile parte andò a Torcello, e vi costrusse chiese. Ma troppo ci dilungheremmo se volessimo narrare tutti gli eccidi! e gli sparenti per intestine guerre e per ¡straniere invasioni, ora chiamale da falsa politica di impotenti, ed ora spinte da impetuosa bramosia di dominio e di rapina; slermi-nii, che cacciarono d'uno in altro paese le popolazioni d’ Italia, e massime alle isole. E certo, i vicini abitanti della mediterranea Venezia, impauriti o non pazienti violenza e tirannia di parte privata o politica o religiosa, doveano eleggere prossima salvezza, e sotto il cielo d'Italia che aveali veduti nascere, anzi che altra incerta e lontana; la quale avrebbeli dalla ¡patria per sempre diegiunti e messi in luoghi, dagli abbandonali troppo differenti per costumi, per lingua e per religione. Nè al tempo dei Longobardi potevano sperare trasmarino scampo, senta cadere in mani più