LA SEPARAZIONE DEL MONTENEGRO 7 ha ucciso il Sultano e con lui dodicimila turchi. Che Iddio ricompensi lui e tutta la sua razza ! Egli vivrà nel cuore dei serbi, nei loro canti e nei suoi annali, fino a che il mondo e Kossovo non s’inabissino. Ma tu mi domandi ov’è Vuk? Che egli sia maledetto con tutta la sua razza! Giacché è lui che ha tradito lo czar, che ha trascinato verso i turchi dodicimila spergiuri come lui. » Fatta la pace, il figlio di Lazzaro resse per breve tempo la Serbia, ma come stato tributario del Sultano; pochi anni dopo essa diveniva defini- tivamente una provincia dell’ impero turco e tale rimase fino al giorno in cui, al principio di questo secolo, un oscuro contadino, Kara Giorgio, sollevò lo stendardo della rivolta. Il Montenegro ' che approfittando della debo- lezza del successore di Duchan il potente, si era già proclamato indipendente sotto la dinastia dei Balsa — che alcuni fanno discendere dall’ antica famiglia dei Baux di Provenza di cui un cadetto venuto in Italia con Carlo d’ Angiò sarebbe poi passato nella Zeta e nell’ Albania — dopo il com- pleto sfacelo dell’ Impero serbo si trovò a dover lottare da solo contro i turchi, i quali mal soffri- vano che, in mezzo alle loro vittorie, quel piccolo pugno di montanari continuasse a resistere. Eu sotto i Balsa che il Montenegro raggiunse per qualche tempo il suo maggiore sviluppo, giac-