I7I gente fermissima nella sentenza, che non fosse legittimo, rispettabile e durevole alcun diritto, senza la sanzione della loro autorità; poiché furono spediti Pietro Candiano, Michele l’artecipazio e Teodosio Ipato al papa affinché confermasse perpetuamente ai Veneziani il diritto d’instituire ed eleggere dogi (a). E questo fatto non solamente dimostra che gl’ imperatori non aveano allora reale signoria sulle isole, asserita da scrittori, fra’quali il Daru, per lo mal preso argomento che nelle città d’Italia erano duchi posti dagl' imperatori o dai Longobardi, ma dimostra pureche non ne aveano avuta nel tempo addietro, durando i tribuni. Perchè se questi fossero stati posti dagl’ imperatori, per l'altra mal presa ragione di essere stati triboni anche in Istria, messi da loro o dai Longobardi, essi imperatori avrebbero usalo tale potestà anche in progresso nella elezione dei dogi. Anzi i documenti storici ci chiariscono, che i Veneziani si diedero sempro liberamente tribuni e dogi. Paolo, pieno di civili e guerresche virtù, frenò c compose gli abitanti di Eraclea, nimicati contro quel- li di Equilio; dispose che ciascun’isola costruisse baia) Missi sant ad Romani ad Deodatum (errore soltanto di persona, perchè papa Diodato era morto vent'anni addietro; e nel seicentonovantaiet te dell' elezione di Paolo Lucio Anafesto, era papa Sergio I ) pontifucm legati Petrus Candianus, Michael Partecipatiti* et Theodoiiutlljr* patus.utinstituemli IcgendiqueducU, pontifex apostolica auctoritate jus Venctis perpetuo eonfirmaret. Anno ¡('tur Domini sescentesiroononageaimo septimo, Pautus Anafe-stus, nobilitate virtuteque insigni«, dux prirous in Hera-clia creatus est (Petrus Justin., //ut. rtrum Feriti. ).