i3i CAPITOLO Vili. I>el commercio delle marittime città della imJite'rranea Venezia; — e ilei quando e del come i Veneziani »e lo abbiano tratto;— e perche abbiano potuto conservarselo, durando le prime invasioni dei barbari in Italia, e la signoria di Odoacre, e poscia di Teodorico e drl primo Giustiniano, imperatore di Costantinopoli, e dei re longobardi — Circa le regole ed ordinamenti del loro commercio; — e dove si estendesse per Italia ; — quanto foste dagl' imperatori pregiato; — delle cagioni che lo aggrandirono; — e circa le occupazioni eil arti dei Veneziani Poscia che abbiamo ragionato delle dìsastróse potenze di tanti guerrieri po|>o!i che da Italia guasta e insanguinata andavano cacciando fuggiaschi alle isole a formarvi novello popolo da disfacimento di città, novello asilo da paura, novelle virtù da strettezza, sorge desiderio di sapere come questo popolo, allora debole, e massimamente paragonalo ad Odoarre, a Teodorico ed ai re longobardi, fortemente stabiliti ai confini di esso, e potenti a sottometterlo, od almeno ad abbassarlo alla primiera abbiettezza; questo popolo. dico, abbia potuto continuare a crescere l'industria ed il commercio fluviale e marittimo. Per satisfare a questo desiderio bisogna declinare lo sguardo da quelle distruggitrici invasioni a quei capitani che le comandavano, ed alle disposizioni di quei popoli e di quei re «he allora signoreggiavano in Italia. H.idagasio non fu più che avido di rapine ; ed Ala-