— 58 — con i buchi del teschio rivolti contro il nemico ? C’ è tuttora, là, presso 1’ Osservatorio delle Bombarde, a ponente del Veliki, in quello scheggione d’inferno, quel braccio levato fuori dei sassi, col pugno chiuso, tutto un seccume tenace di cartilagini, di tendini e di ossi, rivolto contro il nemico ? Ma non bastano due occhiaie, non basta un pugno. Il nemico è oggi da per tutto : davanti, dietro, a destra, a manca. I morti, per difendersi, fanno il cerchio e il quadrato, in mezzo alla nazione. Nella terra di San Vito i nostri morti sono sicuri. Nella terra della passione i nostri morti sono in pace. Se i vivi temono, essi non temono. Se i vivi dubitano, essi non dubitano. Sono sepolti nella pura fede, nella fede profonda. L’arcivescovo Ubaldo, a Pisa, fece trasportare dalle cinquantatrè galere la terra del Calvario per empirne il suo Camposanto. Nel giro di un sol giorno aveva essa la virtù di consumare il corpo sepolto e di ridurlo in candide ossa. Le ossa splendevano in occulto come le radici dell'albero eternale. Verrà un giorno che le madri degli eroi, le sorelle degli eroi, le donne degli eroi trasporteranno la terra di Fiume per magnificarne le fosse. Ci sarà un console del popolo che rinnoverà l’atto religioso di'll’arcivescovo pisano. Ci saranno uomini liberi che con un grano di quella terra si comunicheranno, inginocchiati come An-