costituito dal Monte Auremiano, dal Monte Toro e dal Monte Nevoso, che è la nostra fronte necessaria ; e il confine assurdo, come un tempo era quello del Friuli, parrebbe tracciato da un agrimensore melenso che dividesse campagne e doline fra clienti distratti. Fiumani, Italiani, la causa del suolo ha questi termini. Non bisogna temere di nominarli. Senza Idria, senza Postumia, senza Castelnuovo, il confine d’ Italia resterebbe aperto a tutte le violenze ; e non soltanto Fiume ma tutta la Venezia Giulia sarebbe ridotta a una boccheggiante agonia italiana dentro un cerchio spietato ». E le isole, Fiumani ? E il nostro dolce arcipelago che ogni mattina ci rinfresca la vista col suo cilestro che è come l’oltremare dei pittori veneti ? E Lussino e Cherso e Veglia, che nella notte di Buccari sentii vivere e ansare contro il mio cuore, prossime come i torpedinieri e i cannonieri che stavano con me allato allato su tre tavole di ponte ? - Vi ricordate della canzone aspra che si addolcisce al fiato delle isole notturne ? « Il profumo dell' Italia è ira Uhm e Promontore da Lussin, da l'al ìTAugusto rien l'odor di Roma al cuore. Improvviso nasce un fiore su dal bronzo e dall'acciaro. Eia, Patria del Quarnaro ! Aiolà ! ».