Sforzi del papa per la pace. 105 Nel maggio il papa tornò ad adoperarsi mediante ripetute ambasciate a Siena per por fine alla «miseranda e barbara guerra», che là infieriva tra imperiali e francesi.1 Al principio di giugno Giulio III, che in quel torno nominò il duca d’Urbino capitano generale della Chiesa,2 si portò a Viterbo per trattare colà coi deputati senesi.3 Le speranze associate a questo passo4 non s’avverarono per l’opposizione del cardinale Este. Costui aveva già notizia, che era imminente un mutamento delle cose.5 Questo di fatto intervenne in breve tempo. La minaccia fatta a Napoli da una flotta turca costrinse gli imperiali a rinforzare quel presidio e in conseguenza essi ai 15 di giugno dovettero abbandonare l’assedio di Siena.6 Con ciò tuttavia non era affatto sciolta la questione senese, che aveva preso una estensione così inattesa. Nel frattempo i due legati per la pace avevano raggiunto la meta del loro viaggio, ma non ottennero nulla.7 A quel tempo parve anzi che l’esasperazione e la voglia di combattere, onde erano ripieni l’uno verso l’altro Carlo V e Enrico II, dovessero assumere un carattere iancor più violento che per l’addietro. Le notizie dei legati suonavano così sconsolate, che la congregazione generale dei cardinali propose il loro richiamo. Per ordine del papa addì 31 luglio l’affare venne nuovamente discusso da una speciale commissione cardinalizia composta di sei membri: Carpi, Puteo, Pighino, Alvarez de Toledo, Sermoneta e Cupis, che in quésta occasione parlò decisamente per il richiamo opponendogli Carpi, il quale fece notare la crescente fortuna in guerra di Carlo V, la quale costringerebbe Enrico II a mutar rotta. La maggioranza dei cardinali approvò questa veduta.8 Addì 1° agosto il 1 Sulle missioni di Gv A. Vimercato e del cardinale N. Gaetani vedi Sozzimi 131, 135, 137 s. e Pieper 47 s. Numerosi * brevi relativi alla missione di G. A. Vimercato in Min. brev. Arm. 41, t. 68, n. 326, S40 s. Archivio segreto pontificio. 2 Vedi Firmanus 501. 3 Con Sozzint 139 s., Adkiani IX, 4 e Carte Strozz. I, 500 cfr. le * relazioni di Serristori in data di '¡Roma 2 giugno 1553 (oggi il papa va a Viterbo ; * « va con speranza grande di concludere l’accordo perchè l’ambasciatore Franzese gle lo promette certo ; oltre che per una lettera che scrive un agente del card, di Ferrara da S. Germano al legato S. Giorgio si vede che il re lo desidera ») e le * lettere da Viterbo del 6 (consultazione coi cardinali), 9 (gotta del papa) e 17 giugno (domani ritorno a Roma). Archivio di Stato in Firenze. 4 V. * relazione di Serristori del 3 luglio 1553 sul concistoro di quel dì. A r-chivio di Stato in Firenze. 5 Vedi Pieper 49. 6 Sozzimi 143 s. Il papa concesse il passaggio degli imperiali per lo Stato pontificio. Min. brev. t. 67, n.406, 415, 427. Archivio segreto pontificio. 7 Cfr. Gachard, Archives du Vatican 52 s. e Biogr. nat. ìli, 864 s. ; Masius, Briefe 122 s. ; Venet. Depeschen III, 603 s. ; Pieper 52 s. 8 V. la diffusa ** relazione di Serristori del 31 luglio 1553 Archivio di Stato in Firenze). Cfr. Turnbull, Queen Mary n. 4.