Riapertura del concilio a Trento (1° maggio 1551). 71 Ritornando dalla sua legazione Dandino arrivò a Trento il 24 aprile e notificò che l’imperatore era contento dell’apertura del concilio : solo desiderava che si procedesse lentamente fìntanto che non fossero giunti altri prelati, in particolare i tedeschi.1 I presidenti del concilio Crescenzi, Pighino e Lippomano fecero il loro solenne ingresso in Trento addì 29 aprile 1551, dando loro il benvenuto il Cardinal Madruzzo, quattro arcivescovi e nove vescovi. Lo. stesso dì entrò Francisco de Toledo come inviato dell’imperatore. Il 30 aprile si tenne la prima congregazione generale, in cui il Cardinal Crescenzi dichiarò, che secondo il volere del papa il sinodo dovevasi aprire il dì seguente, ciò che venne approvato all’unanimità. Una seconda proposta di Crescenzi, quella di tenere la prossima sessione solo dopo quattro mesi, il 1° settembre, incontrò dapprima viva opposizione, facendo il Pighino valere in contrario che non potevasi tenere un concilio con soli spagnuoli e italiani e ch’era necessaria la presenza di prelati tedeschi, non doversi d’altronde dare ai protestanti alcun legittimo pretesto di rifiutare il concilio, dopo di che la seconda proposta venne accettata.2 II giorno appresso, 1° maggio 1551, ebbe luogo con molto debole partecipazione l’undecima sessione del concilio tridentino, la 'prima sotto Giulio III. Dopo il solenne pontificale celebrato dal cardinale Crescenzi, il francescano conventuale Sigismondo Fedrio di Diruta tenne la predica, indi il segretario del concilio Massarelli lesse la bolla di convocazione e il breve di nomina per i presidenti. Alepo arcivescovo di Sassari diede lettura del decreto di ripresa del sinodo e dell’indizione della prossima sessione per il 1° settembre affinchè i tedeschi avessero tempo di comparire a Trento. A Roma in quel medesimo giorno, 1° di maggio, il papa era andato in processione solenne da S. Marco ai SS. Apostoli, ove fu celebrata la Messa dello Spirito Santo per il felice esito del concilio, venendo nello stesso tempo estesa a tutto il mondo l’indulgenza giubilare promulgata già in precedenza.s Nel corso del mese di maggio arrivarono a Trento altri vescovi spagnuoli. Fin dal 24 aprile il papa aveva rivolto in conci- 1 Raynald 1551, n. 5. Massarelli 224. 2 Massarelli 225 s. Theiner., Ada I, 475 ss. Lettera di Crescenzi a Dan-dino del 1° maggio 1551 presso Druffel I, 632 s. ; cfr. in proposito Pieper 33, n. 1. 3 Vedi Massarelli 227-229 ; Theiner. Acta I, 480. Alla sessione, in cui Crescenzi evitò la parola « continuazione », parteciparono oltre ai tre presidenti, il cardinale Madruzzo, quattro arcivescovi, dieci vescovi, undici teologi e l’inviato imperiale. La bolla d’indulgenza del 26 aprile 1551 presso Le Plat IV, 217 ss. Il papa approvò l’avvenuto nella seduta d’apertura e dispose sul posto da assegnarsi al cardinale Madruzzo in un modo soddisfacente per costui ; vedi Massarelli 230 s.