554 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 6. vadi la persecuzione fu violenta,1 la più violenta naturalmente nella capitale del regno, che l’inviato veneto qualifica la «fonte principale della menzogna e del sollevamento del popolo ».2 Ma neanche il vescovo di Londra, Bonner, fu quel sanguinario, quale l’ha foggiato una certa storiografia partigiana.3 Addì 24 maggio 1555 il consiglio regio gli mandò un biasimo perchè addimostrava sì poco zelo contro gli eretici ; proceda secondo le leggi « ad onore di Dio e per la migliore tutela della pace nel regno».4 In conseguenza Bonner dovette bensì poco a poco interrogare e condannare 120 accusati, rinviati a lui, ma fece di tutto per salvare gli infelici dalla rovina. In molti casi i suoi sforzi ebbero anche successo, ma precisamente il grande numero degli indotti da lui a ritrattare gli procurò l’odio dei seguaci della nuova credenza.5 Anche altrimenti si hanno notizie di conversioni : allorquando l’antico maestro di Edoardo VI, dr. John Cheke, ritornò alla Chiesa cattolica, seguironlo 30 protestanti, cui già sovrastava il rogo.“ In un caso tutti i prigionieri vennero dimessi al semplice giuramento d’essere fedeli a Dio e alla regina.7 A Londra si adoperò il dr. John Storey, che, come si dice con associazione degna di nota, doveva purgare la città da «scisma, sedizione ed eresia». Alla metà di giugno del 1555 egli era d’opinione che le condizioni nella capitale fossero di molto migliorate.8 (li Exeter (ibid. LVII, 325), David Pole di Peterborougli (ibid. XLVI, 20), Anthony Kitcliin di Llandaff (XXXI, 230) non fu mandato a morte che un protestante per ciascuno. Sul Cardi ner v. p. 555. - Nient’affatto di esecuzioni capitali, tutt’al più di partecipazioni a interrogatorii o aU’abbruciamento dei cadaveri di Butzer e Fagius riferisce la citata opera di consultazione nelle biografie di Roberto War-ton di St. Asaph (LIX, 431), di Tommaso Watson di Lincoln (LX, 32), di James Brooks di Gloucester (V, 438), di Ralph Baynes di Lichfield-Coventry (III, 456), di Maurizio Griffith di Rochester (XXIII, 234), di Tommaso Goldwell di St. Asaph (XXII, 97), di Nicola Heath di York (XXV, 345), di Riccardo Paté di Worcester (XLIV, 11), di Cutberto Scott di Chester (LI, 15), di Tommaso Stanley di Sodor e Man (LEV, 50) di Owen Ogletliorpe di Carlisle (XLII, 48), di Enrico Morgan di St. Davids (XXXIX, 16). - Oltre al Bonner procedettero rigorosamente contro i protestanti John White di Lincoln (LXI, 53), John Christopherson di Chicliester (X, 294), John Hopton di Norwich (XXVII, 347), Roberto King di Oxford (XXXI), 154). — Su John Storey, cancelliere della diocesi di Oxford, vedi Spillmann II, 129. 1 TrÉSAL 322. Zimmermann in Histor. Jahrbuch XXXIII, 833. 2 Michiel addì 9 luglio 1555, presso Brown VI 1, n. 154, p. 133. 3 Come dice Gairdner (Dictionary oj National Biography V, 359), Foxe nel suo Martirologio mostra « estreme desire to make out charges of cruelty against Bonner ». S. R. Maitland, Essay on thè Reformation, London 1849, 409, dimostrò 1 ingiustizia delle accuse di Foxe, che vennero semplicemente ricopiate dagli storici posteriori ; cfr. Zimmermann 98. 4 Lingard VII, 194. 5 Zimmermann 100. 0 Michiel il 2 novembre 1556, presso Brown VI 2, n. 690. 7 Lingard VII, 207. 8 La sua lettera a Courtenay del 17 giugno 1555 presso Brown VI 1, n. 137.