70 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 2c. presso il papa.1 A ciò s’ aggiunse la disposizione affatto avversa alla guerra in Roma, dove, con indescrivibile dispiacere del papa, dicevasi che Giulio III era un istromento senza volontà nelle mani degli spagnoli.2 Non può pertanto recare sorpresa, che anche all’ultima ora il papa titubasse e facesse nuovi tentativi onde eliminare l’infausta controversia per Parma.8 Ma tutti gli sforzi andarono falliti. Addì 22 maggio Ottavio Farnese fu dichiarato decaduto dal feudo in un concistoro segreto: cinque giorni più tardi Enrico II s’obbligava ad aiutare il Farnese con denaro ed armi.4 Queste dovevano decidere. c. Senza badare alla situazione politica facentesi di giorno in giorno più buia, aveva Giulio III continuato i suoi preparativi per il concilio ecumenico: malgrado tutte le difficoltà egli tenevasi fermo all’apertura del medesimo per il termine fissato.5 Addì 15 aprile 1551 il papa tornò ad incaricare dell’ufficio Angelo Mas-sarelli, ch’era stato per l’addietro segretario del concilio e partì il dì seguente per Bologna, dove giunse il 19. Per commissione del papa egli comunicò al legato Creseelnzi, che trovavasi là, come il concilio dovesse venire aperto in ogni caso il 1° maggio, dal legato stesso però solo se fosse già giunta da Dajidino notizia che ciò corrispondesse alle intenzioni dell’imperatore, altrimenti compissero l’apertura il secondo e terzo presidente, Pighino e Lip-pomano. Il 23 aprile Massarelli era a Trento dove si fecero gli ultimi preparativi occorrenti per la riunione del sinodo. Vennero apparecchiati perchè vi si tenessero le congregazioni il palazzo Ghiroldi, in cui doveva anche abitare il legato, e per le sessioni la veneranda cattedrale di S. Vigilio.6 1 V. il passo della lettera di Giulio III del 10 aprile 1551 presso de Leva V, 191, n. 2. 5 Cfr. Legasi, di Sei-ristori 274 s. Circa l’umore a Roma v. la relazione di Niccolò da Ponte presso de Leva V, 152. 3 Cfr. presso de Leva Y, 136 ss. la minuta esposizione del tentennare di Giulio III. Sull’invio del cardinale Medici a Ottavio Farnese e di Ascanio della Corgna in Francia vedi Cugnoni, Prose ined. di A. Caro 89 s. ; Pieper 20 s., 144 s. ; Romier 242 ss. Romier ha-messo in chiara luce anche l’invio di Jean de Montluc (p. 246 ss.). * V. Legasi. di SerrM.ori 274; Fontanini 388 s. ; Pallavicini 11, 16,2; Romier 245. 5 * « Su Sad està bueno, a Dio gracias, y muy determinado que el concilio se encomience para el dia determinado ». 11 Cardinal Pacheco al Cardinal Madruzzo da Roma 9 aprile 1551. Archivio della Luogotenenza a Innsbruck. 6 Vedi Massarelli 223-224. Con * breve del 22 aprile 1551 Massarelli ri- cevette la facoltà di godere le entrate del prioratm S. Severini dioec. Gamerinen. Arm. 41, t. 60, n. 291. Archivio segreto pontificio.