Quadro di Borna alla fine del rinascimento. 279 romana. Vicino all’università, sulla piazza dei Lombardi, presso l’antichissima chiesa di S. Salvatore in Thermis,1 sorgeva il palazzo Medici, abitazione di Leone X, quand’era ancora cardinale. In quel palazzo, che sotto Paolo III passò ai Farnese, risiedette dal 1538 l’infelice coppia dei duchi Ottavio e Margherita Farnese, detto perciò Palazzo Madama. Due disegni di Heemskerck dànno una completa immagine delle preziose antichità, che il palazzo celava. La maggior parte di questi pezzi, ch’erano disposti senza regola, trovavansi nella corte, oggi pure conservata nell’odierno giardino del palazzo del Senato verso via dei Staderari, quando Aldrovandi compose la sua descrizione. Ivi stavano le due Afroditi, le due statue di Bacco ed i tirannicidi. Colle raccolte di Villa Madama, che appartenevano esse pure a Margherita, questo era un possedimento di inestimabile valore.2 Una dovizia ancor maggiore in fatto d’antichità d’ogni sorta presentavano i palazzi della nobile famiglia della Valle, i cui membri già molto presto avevano sviluppato una solerte attività come collezionisti. Decoravano la corte dell’antico palazzo della Valle, disegnataci dal diligente Heemskerck,3 le famose statue di Pane, che, usate al possesso di Leone X per la decorazione dell’arco trionfale dei della Valle, vennero sotto Clemente XII collocate nel Museo Capitolino a lato del Martorio. I pezzi principali, usati parimenti per il ricordato arco trionfale, aveva il cardinale Andrea della Valle, morto nel 1534, disposti nel contiguo suo palazzo (palazzo Valle-Rustici-Bufalo).4 Questo edifìcio formava un vero museo. Dappertutto, nell’atrio, nella corte come nei piani superiori splendevano tante opere in marmo, che persino l’asciutto Fichard esclama meravigliato, ivi essere il vero tesoro dell’antichità romana.6 Nel cortile rettangolare erano allora la Venere Medicea e il Ganimede degli Uffìzi. Proprietario di questi tesori divenne dopo la morte del cardinale il nipote Quinzio de’ Rustici.6 Non lungi dalla sua splendida residenza il cardinale Andrea sulPodierna piazza della Valle aveva fatto costrurre daLorenzetto, discepolo di Raffaele, un nuovo palazzo, che in seguito alla ca- 1 Su questa chiesa distrutta solo nel 1907, le cui cose notabili vennero salvate nel palazzo vicino a S. Luigi de’ Francesi, vedi Sabatini, La Chiesa di San Salvatore in Thermis, Roma, 1907. 2 Vedi Michaelis, Röm. Slcizzenbücher 121, 152, 161 s. ; Lanci ani, Scam I, 146 s. ; Hülsen-Egger I, 4-5 ; Hübner I, 105 s. 3 Vedi Michaelis loc. cit. 158. 4 Ora Corso Vittorio Emanuele n. 101 coll’iscrizione Andreas Car. de Valli’ sul portone principale : cfr. Letarouilly I, 17. 6 Italia 68. • Vedi Michaelis, Röm. Skizzenbiicher 235 s., ove si tratta molto minutamente delle collezioni dei Valle ; cfr. anche Hülsen-Egger I, 15 s. e Hübner I, 117 s.