206 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 5 c. misura potevansi introdurre presso gli indiani solo se il potere civile avesse dato il proprio aiuto all’uopo. Così nel 1554 Nobrega scrive, che presso i selvaggi nelle vicinanze di Bahia tutto ritornava sottosopra e che in crudeli scorrerie il vicino annientava e distruggeva il vicino, una famiglia l’altra. Spetta ora all’autorità intervenire, e gli stessi selvaggi preferirebbero una «temperata dipendenza» alle attuali condizioni.1 Ma poco pensavano i bianchi alla civilizzazione degli indigeni ; valeva al contrario siccome postulato di sana politica che si favorissero le discordie fra gli indiani per la ragione, che la sicurezza dei bianchi consisteva nel fatto che un indiano divorasse l’altro.2 Perciò una tribù veniva incitata contro l’altra, li si incoraggiava ad usare carne umana e furonvi bianchi che in compagnia loro ne mangiarono un boccone per dare esempio ai selvaggi. 3 I cosidetti mammalucchi, meticci fra bianchi e indiani, operavano anche direttamente contro l’opera delle missioni cercando di alienare dal cristianesimo gli indiani già battezzati o trattandoli come vili e femmine.4 Hanno il diritto all’ammirazione i missionarii se anche fra così scabrose condizioni non perdettero il coraggio. Vivendo in estrema povertà,5 odiati dai ricchi per le loro prediche contro le cacce agli schiavi,0 talora ostacolati da uno dei governatori, che non pagava loro il sostentamento assegnato dal re,7 angustiati da diversità di vedute col vescovo,8 oppressi dalla coscienza che il successo non rispondeva agli sforzi impiegati,8 essi non cessarono tuttavia dal difendere in dispute i diritti dell’umanità, dal portare mediante lettere dirette in Portogallo le loro lagnanze fino al cospetto del trono,10 e dall’alleggerire frattanto con conforti e aiuti, per quanto a loro possibile, i mali degli infelici. Poiché per il momento nelle città costiere portoghesi l’attività loro urtava contro tante difficoltà, i Gesuiti speravano ardentemente che s’aprissero altrove migliori aspettative11 e parve che ne fosse il caso nel Paraguay.12 II paese era da decennii soggiogato dagli Spagnuoli e ciò a che invano i missionarii miravano in 1 Materiaes 107. 2 Ibid. 150 ss. 3 Ibid. 150; cfr. 87. 1 Polanco IV, 613. 5 Ibid. 626, 628. Materiaes 102, 104. 6 Polanco III, 461. 7 Polanco V. 623. * Ibid. Ill, 462, 465; cfr. Materiaes 104 s., 148. 9 Polanco V, 632, 638. Materiaes 147, 149, 157. 10 Materiaes 90, 98, 106. 11 Polanco II, 718; III, 456. 12 Ibid. Ill, 456-460. Materiaes 131, 166, 167.