Quadro di Roma alla fine del rinascimento. 299 Come in tutti i campi, così eziandio in quello della carità si venne preparando la grandiosa epoca della riforma e restaurazione cattolica, in cui amabili santi e vigorosi pontefici operarono instancabilmente per alleviare i bisogni corporali e spirituali dei loro simili. Durante questa memorabile epoca di totale mutamento della vita dello spirito anche la Roma aeterna,, la quale nel periodo del rinascimento aveva ricevuto per molti rispetti un’impronta piuttosto mondana, vide una trasformazione profonda non della sola sua forma esterna. Colle sue grandi e magnifiche chiese, coi suoi istituti di carità, ampi conventi, collegi per preti delle più diverse nazioni, essa anche in virtù dell’aumentato sentimento religioso fra i suoi abitanti tornò ad essere ciò a che la Provvidenza l’ha destinata siccome sede del successore di Pietro; la città santa, che incarnava in splendida guisa gli ideali cristiani. instituere M. B. LXXI1I. Quando Benedetto XIII trasferì nel 1728 il manicomio alla Lungara questa iscrizione venne collocata nel magazzino di quella cappella di S. Maria della Pietà (vedi Forcella XII, 387 ss.) : nella demolizione del manicomio del 1911 essa è scomparsa. Si è invece conservata nella chiesa difficilmente accessibile di S. Caterina dei Funari la cappella fondata da F. Ruiz e riccamente decorata con marmo a colori e pitture: è la prima dal lato sinistro. Vedi Nibby, Boma nel 1838. Parte prima moderna, Roma 1839, 149.