Quadro di Roma alla fine del rinascimento. 255 Lo stato della residenza papale al principio del governo del papa Farnese è descritto da Fichard, che avanti tutto ne rileva la grande estensione, formando il Vaticano, così egli, un complesso di palazzi. L’ascensione, dice, è a terrazze; nella parte inferiore abitavano e lavoravano impiegati, nel piano di mezzo risiedevano dignitarii superiori, anche alcuni cardinali, così ad es. sotto Paolo III Niccolò von Schonberg. Del Vaticano il Fichard celebra la grandezza, la magnificenza e la ricchezza in fatto di logge, stanze, sale e accessi, pei quali si può salire a cavallo fino all’ultimo piano. Come speciali cose degne d’essere vedute egli rileva la Cappella Sistina, la ricca biblioteca ed il Belvedere incomparabile per posizione e vista colla scala a chiocciola di Bramante e il famoso cortile delle statue.1 La descrizione del Fichard è la prima completa e ben ordinata » di questa celeberrima collezione d’antichità. In un caso inoltre egli ha osservato più acutamente di Ulisse Aldrovandi, di cui la statistica, stesa nel 1550, di tutte le antichità esistenti in Roma si comprova una guida distinta per somma precisione e veracità.2 La descrizione deH’erudito di Francoforte viene completata da disegni a penna di Heemskerck,3 mentre un quadro di Hendrik van deve nella galleria imperiale delle pitture a Vienna fa vedere i giardini di Belvedere e il loro ornamento di statue circa il 1550.4 Come per la collezione capitolina, così sotto Paolo III anche per quella nel Belvedere era stato deputato uno scopatore (guardiano) speciale. Le magnifiche statue, che ivi avevano riunite Giulio II, Leone X e Clemente VII (Apollo, Venere felice, Laocoonte, Cleopatra, Tevere, Nilo, Tigri, il torso d’Èrcole) non furono arricchite dal papa Farnese che d’un solo capo veramente importante, la statua del così detto Antinoo, trovata circa il 1543 in un giardino presso Castel S. Angelo e che in realtà rappresenta Hermes. Le altre opere d’arte antica, egualmente numerose che preziose, venute in luce durante il lungo governo di questo papa, furono da Paolo III destinate per la sua famiglia e pel suo palazzo. Nell’atrio di Belvedere, dove al presente sta il ricordato Torso, Giulio III fece erigere una fontana che raggiunse grande celebrità e costituiva con molto effetto il termine del lungo corridoio di Bramante.3 Troppo preoccupato neH’adornare la Villa Giulia, egli non aumentò la collezione, e tuttavia il cortile delle statue 1 Fichard, Italia 47-49. 2 Delle statue antiche, che pei' tutta Roma in diversi luoghi e case sì veggono di Messer Ulisse Aldroandi, in Lucio Mauro Le antichità della Città di Koma, Yenetia 1562, 115 s. (uscito la prima volta nel 1556). Cfr. Archäol, Zeitung 1876, 151 s. ; Burckhardt, Beiträge 553 s. ; Hübner I, 29 ss. 3 Vedi Michaelis, Gesch. des Statuenhoies im Belvedere 33 ; Hübner I, 78 s. 4 Egger, Veduten 33, tav. 46. 5 Michaelis, Statuenhof 37 s.