472 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 4 d. desimo onore venne concesso anche ai Gesuiti sotto Paolo IV.1 Piaceva in particolare al papa che i Gesuiti spiegassero la dottrina cristiana per le vie di Roma al popolino e soleva per ciò lodarli con belle parole.2 Ma ciò non ostante tornò in breve a muoversi la diffidenza che aveva dominato il Cardinal Carafa. Allorquando, nella tensione sempre crescente fra Spagna e Roma si diffuse la voce che i Gesuiti, ch’eran quasi tutti spagnuoli, ammucchiavano armi per venire in aiuto, dandosene il caso, dei loro connazionali, Paolo IV fece eseguire una perquisizione presso di loro. Anche a tanto inaspettato sospetto Ignazio non perdette la calma. Il governatore di Roma aveva voluto astenersi dalla perquisizione, ove Ignazio gli avesse dato la sua parola, che in casa non c’erano armi. Ignazio ringraziò cortesemente per tale fiducia, ma insistette perchè la casa venisse perquisita in tutta forma da cima a fondo. Con ciò poi il sospetto fu interamente dissipato.3 Molto più duro che questo incidente dovette essere per Ignazio, che Paolo IV non promovesse le sue intraprese più care. Nulla fece Paolo per il Collegio Romano, che Ignazio curava come la pupilla degli occhi: da principio fece sì promesse di provvederlo di entrate, ma ben presto la speranza di ottenere qualche cosa da lui andò in fumo.4 Quanto al Collegio Germanico Paolo IV non 10 comprendeva affatto.5 Non si continuò a pagare il sussidio concesso da Giulio III e in conseguenza anche la maggior parte dei cardinali ritirò i contributi prima promessi. Il Collegio a causa di questo come pure della carestia del 1555 andò sull’orlo dell’abisso. 0 Già nel settembre 1555 Ignazio non poteva più accettare nove giovani boemi, che re Ferdinando aveva mandato per 11 Collegio Germanico e diede loro ricovero nella casa professa dei Gesuiti.7 I 48 giovani, che s’erano inscritti per il Collegio Germanico l’autunno del 1555, dovettero venire rimandati tutti. Per due anni nessun tedesco entrò più nel Germanico.8 Di già nel febbraio del 1555 persino il cardinale Ottone Truchsess, zelante protettore del Collegio, era sì scoraggiato che voleva abbandonare l’impresa.9 La tenace fermezza, con cui Ignazio con incrollabile fiducia in Dio attenevasi alle cose una volta cominciate, diede splendidissima prova di sè in questa difficile situazione. La carestia in Roma era 1 Ibid. X, 438 e Massareixi 304, 320. 2 Nadal, Epist. IV, 496. 3 Astrajn II, 32. 4 Monum. Ignat. Ser. 1 X, 533. 5 Steinhuber, I, 33 ss. 6 Cfr. Hosn Epist. II, 673. 7 Monv/m. Ignat. Ser. 4 I, 161 s. 8 Steinhcber I, 34. 9 Monum. Ignat. Ser. 4 I, 405.