— 185 — delle intime felicità, risponderei sempre : « Voglio portare sino all’ultimo questa croce ». Ma io, se 1’ Ispiratore venisse a risollevare dal tumulto delle mie musiche soffocate quel che fu l’ansia di tutta la mia vita d’artista e promettesse alla ripresa della mia arte il capolavoro imperituro, risponderei sempre : « Voglio portare sino all’ultimo questa croce ». Ma io infine, se tutta la città a un tratto smemorata mi vituperasse e mi rinnegasse, se tutti gli Italiani raccattassero a piene mani il loro fango e la loro immondizia per bruttarmi e maledirmi, non tralascerei il mio compito, non arresterei la mia volontà, non avrei un attimo di dubbio e di esitazione. Non ho paura dell’ ignoto, non ho paura del-1’ impreveduto. Ogni evento mi trova pronto, e d’ogni ammonimento mi rido. Sono sicuro. Mi tradiscano tutti, anche quelli che mi baciano le mani. Basta che non mi tradisca la mia anima. Tale sono ; e voglio che tali siano i miei compagni. 0 li respingo. So che molti compagni io ho qui fatto a mia simiglianza ; e ne sono glorioso. Mi bastano quelli. Non m’ importa di avere un esercito denso. Mi basta di avere la mia Legione. Di contro a un mondo pieno di barbarie, di contro a una Italia imbarbarita, mi basta di aver qui rivendicato « il gentil sangue latino ». All’estrema battaglia io non voglio meco se non il v gentil sangue latino »,