Interrogatorio del Morone. 501 noi volemmo ovviare al pericolo, che già minacciò nell’ultimo conclave e prendere noi viventi provvedimenti perchè in avvenire il diavolo non ponga sulla sede di san Pietro uno dei suoi. Ove egli mancasse a questo .proposito di precauzione, gli si potrebbero fare giusti biasimi in un concilio.1 Ai 3 di giugno, nella seduta dell’inquisizione solita a tenersi il giovedì, la direzione del processo contro Morone fu affidata ai cardinali Rebiba, Reumano, Ghislieri e Rosario.2 Poco dopo s’intese che, come anche il papa &veva subito accennato, eziandio a un altro cardinale sarebbe domandato conto a causa d’eresia e che si trattava del Fole stretto amico del Morone, contro il quale però l’inquisizione non poteva procedere direttamente perchè stava tuttavia sotto la protezione della regina Maria. Colle accuse contro il Pole mettevansi in connessione anche l’introduzione allora avvenuta d’un processo dell’inquisizione contro il vicario del cardinale Carpi e la nuova convocazione di tutti i cardinali a Roma.3 Che Paolo IV ritenesse il Pole altrettanto colpevole come il Morone, appare dal fatto che fallirono tutti i tentativi della regina Maria di far revocare il richiamo di Pole dalla legazione inglese disposto addì 9 aprile 1557 ; ai 14 di giugno gli veniva dato un successore nella persona del francescano Peto.4 Due giorni prima era cominciato in Castel S. Angelo l’interrogatorio del Morone.5 I quattro cardinali incaricati dello spiacevole compito espressero all’accusato il loro rammarico per l’incombenza loro attribuita e l’invitarono a fare volontariamente un’aperta conf essione, chè, allora, ove egli abbisognasse di grazia, non mancherebbe la grazia del Santo Padre. Morone vi si dichiarò disposto dicendo che fedele .alla verità intendeva di dire tutto quanto ricordasse, osservando ancora allo stesso cardinale Ghislieri, che già prima, all’inizio del pontificato di Paolo IV, si era offerto a simile aperta esposizione, ciò che anche il papa doveva sapere.8 1 V. la relazione di Navagero del 2 giugno 1557 presso Bkown VI 2, n. 915. 2 * « Nella congregatione passata dall’inquisitione [giovedì : v. 1’* Avviso di Roma del 5 giugno 1557. Cod. Urb. 1038, p. 234. Biblioteca Vaticana] il pontefice aggiunse alli tre cardinali primi cioè Pisa, Keumano, Alessandrino il revmo Spoleti a vedere le cose del rev. Morone ». Navagero il 5 giugno 1557 {Cod. 6255, p. 427 della Biblioteca di Corte in Vienna). È errata l’osservazione di Tacchi Venturi (I, 539, n. 1) relativamente al « rev. de Spoleto ». Anche il motuproprio dell’ 11 giugno 1557 (v. App. n. 74-75) nomina quattro cardinali. 3 Vedi Navagero presso Bkown VI 2, n. 914, 932, 933, 938; cfr. Bertolotti, Martiri 20. 1 V. * Acta consist. (Archivio concistoriale); Bkown VI 2, n. 937, 938 ; Zimmermann, Pole 330 s. Cfr. sotto p. 507 ss. 5 V. * Avviso di Roma del 12 giugno 1557. Cod. Urb. 1038, p. 236. Biblioteca Vaticana. 6 * Copia contemporanea degli atti del processo moroniano a Milano nel- lArchivio del duca Galla rati Scotti XZJ E. n. 5. Il primo