Sansovino, presso la quale seguiva lungo il corso del fiume fino a ponte Sisto la strada più lunga e più bella1 della Roma d’allora, la via Giulia tracciata da Bramante sotto Giulio II e migliorata da Paolo III.2 Dal lato sinistro la via denominata Tor di Nona dalla prigione ivi esistente3 ed essa pure svolgentesi parallela al Tevere, procurava la comunicazione col Corso: dividevasi presso la chiesa di S. Maria in Posterula costrutta sulla riva; a destra la via Sistina o dell’Orso sboccante nella Scrofa, a sinistra la nuova via della Trinità (più tardi via di S. Lucia, Monte Brianzo, Piazza Nicosia, Fontanella di Borghese e Condotti), che tagliava la Scrofa e il Corso4 e finiva alla piazza allora ancor priva di edifici, sotto il convento della Trinità, al quale salivasi per un ripido sentiero ombreggiato da alberi. Più verso il centro della città aveva Paolo III aperta una nuova arteria, la via di Panico, per la quale dal ponte Sant’Angelo ar-rivavasi al palazzo-castello degli Orsini a Monte Giordano, che nel 1550 era abitato dal cardinale Ippolito d’Este.6 Dalla detta via diramavasi l’altra movimentata di Tor Sanguigna, più tardi detta dei Coronari dai negozianti in corone del rosario.0 Questa strada di comunicazione costrutta da Sisto IV, che oggi pure coi suoi bei palazzi, purtroppo trascurati, e piccole case quattrocentesche dell’età del primo papa Rovere offre uno dei più caratteristici quadri delle vie di Roma, conduceva alla torre dei Sanguigni ed a piazza Navona. La congiunzione più importante e nobile della città col Vaticano era il famoso Canale di Ponte,7 il quale doveva il suo nome alla circostanza, che nelle frequenti piene del Tevere somigliava ad un canale della città della laguna.8 Un’iscrizione, che ha sopravvissuto a tutte le vicende dei secoli, ivi ricorda tuttora l’inon- 1 Così la dice Fichard (p. 25). 2 V. * Mandata 1539-1542 p. 144. Archivio di Stato in E orna. 3 Vedi Corvisieri in Ardi. d. Soc. Rom. I, 118 ; Baracconi, Rioni 280 s. ; Simonetti, Vie 105 s. ; efr. Bertolotti, Le 'prigioni di Roma nei secoli xvi-xvm, Roma 1890. 4 In questo ¡»unto al tempo di Giulio III stava forse la Croce della Trinità spesso ricordata in documenti: vedi Tesoroni 12, n. 1. 6 Vedi Bufai,ini 6. 6 La parte inferiore di questa via chiamavasi Via dell’Imagine di Ponte (vedi Adinolfi, Via Sacra 88). da un’immagine sacra, la cui cornice architettonica Alberto Serra de Monteferrato fece rinnovare da Antonio da Sangallo ; v. Ardi. d. Soc. Rom. XVIII, 445, n. ; Simonetti, Vie 44. 7 Vedi Adinolfi, Canale dì Ponte 3 e 46. Nella pianta del Bufalini la via è segnata col nome Foi'um numulariorum bandiii. Secondo il piano originario dovevasi nelle nuove ricostruzioni risparmiare la famosa Contrada de’ Banchi, t‘he invece soggiacque uel 1889 al fato della distruzione, che ha colpito sotto il nuovo governo tante altre bellezze di Roma ; cfr. Lanciani, Renaissance 279. 8 Un’altra via, distrutta soltanto nel 1887 col Ghetto, chiamavasi per la stessa ragione, Fiumara.