Documenti inediti e comunicazioni d’archivii. N. 45-46, a. 1556. 633 45. Bernardo Navagero a Venezia. 1 Roma, 11 gennaio 1556. ... In questo concistoro,2 dopo lunghissime audientie de cardinali, il Papa entrò a parlare della riforma et disse, che ogni giorno conosceva esser asseso in quel supremo grado per voler di Dio, perchè vedea S. Divina Maestà supplir a tutte le imperfettion sue, sì dell’animo come del corpo, che in questa età decrepita gli dava forza di soportar li travagli et fatiche che porta con se il Papato et gli rneteva in animo la cosa, della reforma, la qual volea far in effetto così come li passati pontefici da 00 anni in qua la proponeano in parole; che però S. Stà re-formeria prima se; onde havea proposto li tre cardinali che già scrissi al Datariato acciò lo regolassero, et che, se ben ella ne patirà, trazendo il suo viver da (¡nello, pur che se restrenzerà, perchè la natura è contenta de poco ; et che, fatto questo, li altri se preparino che reformerà ]oro ancora, accennando la Cancellarla, Penitentiaria, la Camerlengaria, la vita de cardinali et la perpetuità de i beneficii con li regressi, accessi et altre introdutioni, aggiongendo che, reformata la corte, vorrà poi senza alcun respetto toccar li principi. Et essendo stato, secondo il solito di S. Santità, copioso et veliemente, messe fine al concistoro, per esser 1’ liora tarda ... Copia in Cod. 9443, 88b-89. Biblioteca Marciana a Venezia. 46. Bernardo Navagero a Venezia. 3 Roma, 18 gennaio 1556. Nell’udienza del 17 gennaio il papa fra altro gli disse: « .. .Et qui vogliamo dir a voi con molta confidentia quel che habbiamo detto più volte all’una parte et all'altra, che a componer questi doi principi non vi è altro mezo che noi, et gli habbiamo detto la causa che è questa, che cadami de quei principi sanno per molte prove che non possono rumar l’avversario: possono ben l’un all’altro far de danni, de prendersi qualche città et con la guerra lunga roinar li suoi stati di danari et di homeni : che uno vinchi et abbassi del tutto l’altro deve esser già, per l’esperientia di tante cose passate, for di speranza; ma esser quasi certo che a quella parte ove noi si accostassemo, accrescessamo tante forze che l’altro potria dubitare grandemente della universal sua ruma, et potrebbe esser, magnifico ambasciatore, che questa paura et questo modo di parlare che gli havemo fatto, gli facesse un giorno fare qualche 1 Cfr. sopra p. 429 e Ancel, Concile 11, dove fu già comunicato un passo' della lettera. ! « di hieri ». 3 Cfr. sopra, pp. 349, 430, 431.