— 112 — vellato per sè e per i suoi l’antica parola,eia fa umana, ogni giorno il verbo è fatto carne. La carne è spiritualizzata in fuoco. Questo miracolo fiumano non si manifestò mai con tanta forza. Chi ebbe ieri mattina la ventura di assistere alla comunione lampeggiante del Capo con la sua gente, non dimenticherà mai quell’ora incomparabile. I SEGNI Per apparire ai Legionarii il Comandante passò attraverso una selva di bandiere e di gagliardetti. C’erano le bandiere e c’erano i gagfiar-detti di tutti i battaglioni e di tutte le compagnie e tutti quei segni, recati, dalla tradizione oppure offerti dalla riconoscenza, non ci erano mai. mai parsi tanto vivi e tanto imperiosi. Tali dovevano essere le Aquile romane, e tali dovevano essere gli Aquiliferi. Tornavano in mente certi detti di Tacito, d’un Tacito italianissimo, del Tacito di Bernardo Davanzati : « Intorno all’Aquile fu il travaglio.... Con l’Aquile fu la vittoria.... ». L’uno e l’altro conobbero già i gagliardetti e gfi stendardi dei Legionarii. E conosceranno ancora l’uno e l'altra. I FIORI E LA STELLA Quando fu placato l’immenso clamore che pareva sforzare le pareti e la volta, quando » in-