Invio di Lippomano in Germania. 533 aveva seguito con somma attenzione e crescente inquietudine lo svolgimento delle cose in Germania,1 deliberò di fare tutto quanto era nella sua forza per impedire che la dieta avesse un esito sfavorevole alla Chiesa. Incaricò pertanto Luigi Lippomano destinato nunzio presso il re di Polonia che negli ultimi anni di Paolo III aveva dimorato in Germania due anni col Pighino ed aveva imparato a conoscere esattamente le condizioni del paese,2 di recarsi prima ad Augsburg, e chiamò a Roma il Delfino perchè gli facesse relazione a bocca.3 Nell’istruzione fu dato avviso al Lippomano di adoprarsi presso Ferdinando I ed i principi cattolici di Germania perchè la dieta si sciogliesse senza recesso o non prendesse deliberazione alcuna nociva ai cattolici. In particolare doveva il nunzio rendere avvertito il re romano che, qualora all’aggressiva luterana riuscisse di abbatterei vescovadi cattolici, i protestanti procederebbero fino alla distruzione della grande casa d’Austria.4 In questo senso Paolo IV scrisse ai 6 di luglio del 1555 a Ferdinando I e nello stesso tempo con brevi speciali incitò alla tutela degli interessi cattolici i principi cattolici di Germania, Alberto V di Baviera, Enrico di Brunswick e Guglielmo di Cleve, oltre all’intiero episcopato.5 Peculiari speranze collocava Paolo IV in Alberto V, al quale addì 26 luglio indirizzò ancora una speciale lettera di ringraziamento e d’elogio, in cui manifestavasi il riconoscimento della crescente importanza della Baviera per la causa cattolica.8 I due rappresentanti della Santa Sede non mancarono di zelo ad Augsburg; che se nelle loro indefesse rimostranze presso re Ferdinando, presso Alberto V ed i vescovi non ottennero7 più di quanto realmente era il caso, non lo si può imputare loro come colpa. Ferdinando I del pari che Alberto V non riconoscevano affatto l’intiera portata delle pretese dei nuovi credenti ed oltracciò trovavansi in una posizione forzata, la quale era sì grave da dover ringraziare Iddio se principalmente in seguito all’atti- 1 Carafa. era stato sul Reno inferiore nel 1515 (non 1514, come dice Lossen, Masiusbriefe 250) ; cfr. le nostre notizie in voi. IV 2, p. 558. 2 Cfr. Nuntiaturberìchte XI, xm s. 3 V. i * brevi del 9 luglio 1555 a Delfino e Lippomano e * quello del 10 luglio a Ferdinando I (Brev. ad princ. loc. cit. 158, 159, 160. Archivio segreto pontificio); cfr. Pieper 109 ; Steinherz I, xxxiv. 4 L’istruzione del 3 luglio 1555 presso Maurenbrecher 169*. 5 II * breve a Ferdinando I del 6 luglio 1555 in Brev. ad princ. loc. cit. n. 148, quello ad Alberto V presso Raynaxd 1555, n. 44 ; le altre * lettere agli arcivescovi di Magonza e Salisburgo, ad Enrico di Brunswick, a Guglielmo di Cleve ed a varii vescovi tedeschi in Brev. ad princ. loc. cit. n. 151-156. Archivio segreto pontificio. 6 Raynald 1555, il. 45; cfr. Druffel IV, -701 n. 1. 7 V. le relazioni dei nunzi presso Maurenbrecher 177 * s. ; cfr. Woi.f, Deutsche Gcsch. I, 728 s.