198 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 5 6. Inghilterra come un semplice inviato pontificio, senza le insegne di legato. Parimenti senza difficoltà egli nell’uso delle sue facoltà si consiglierebbe colle due maestà, mentre non dubitava affatto della disposizione del papa. In un secondo colloquio del 25 ottobre Renard tornò sulla questione dei beni ecclesiastici e sull’ampliamento dei poteri papali ed il Pole, per tranquillarlo, gli mostrò allora il breve pontifìcio segreto del 5 agosto, nel quale Giulio III dichiaravasi a priori contento di tutte le decisioni del suo legato. Renard ne rimase molto contento e dichiarò che gli ultimi passi presso il papa sarebbero stati inutili qualora si avesse avuto notizia in precedenza del documento. Dietro consiglio di Renard il breve venne mostrato anche all’imperatore, che meravigliato disse al Muzzarelli : se il legato non è ancora in Inghilterra, egli deve ascriverne la colpa solo a se stesso.1 Così era finalmente giunta l’ora del Pole. Come scrive il Muzzarelli, la gioia di lui per ciò era « incredibilmente » grande e ad essa egli diede viva espressione in lettere a Londra e Roma.2 La sua soddisfazione non potè che aumentare per una lettera in data 6 novembre della regina, che notificavagli come il sabbato precedente essa in solenne seduta, presente il re, avesse dichiarato al suo Consiglio che a suo parere era giunto il tempo di chiamare il legato e di conchiudere la riconciliazione con Roma. Tutti ad una voce avere approvato questo concetto della regina e subito a due dei più nobili e influenti consiglieri, lord Paget e lord Edward Hastings, essersi dato l’incarico di recarsi a Bruxelles e d’invitare il legato in Inghilterra a nome del reai Consiglio.3 L’8 di novembre John Mason, l’inviato inglese a Bruxelles, notificò officialmente l’invito all’imperatore e il dì seguente Gran-velia avvisò il cardinale inglese essere tempo ormai, ch’egli si accingesse al viaggio verso Londra.4 L’11 novembre Paget e Hastings si presentarono al legato non senza subito tornare a toccare la scottante questione dei beni ecclesiastici, la quale avrebbe costituito l’unico impedimento alla riconciliazione col papa.5 Il 12 Pole aveva l’udienza di congedo dall ’imperatore partendo il dì dopo da Bruxelles. Il suo viaggio fino a Londra somigliò a un trionfo.0 Ai 19 di 1 Ancet. 788. 2 Muzzarelli a del Monte, 28 ottobre 1554, presso Ancel 789. Pole a Maria, 27 ottobre, presso Brown V, n. 958 ; a Filippo, 27 ottobre, ibid. n. 959 ; al cardinale Morone, ibid. n. 960. 3 Ancel 789. 4 Pole a Giulio III, Il novembre 1554, presso Brown V, n. 962. 5 Ibid. n. 962, p. -592. 6 Descrizione del viaggio secondo una * lettera di Pole a del Monte del 25 novembre 1554 nell’Archivio segreto pontificio, Inghilterra III, 69 s. Cfr. Ancel 790 ss. ; v. anche Llngari» 177.