11 protestantesimo in Francia. 523 l’inquisizione in Francia. Un breve del 25 aprile 1557 impartiva all’uopo le necessarie facoltà ai cardinali di Lorena, Bourbon e Chàtillon.1 Questo assetto, al quale tornò ad opporsi il parlamento, fece sì poco buona prova, che già nel giugno 1558 il papa lo aboliva e rimise l’inquisizione in mano dei vescovi diocesani,2 che però, del pari che i tribunali laici, molto di frequente difettarono di risolutezza. Nessuna meraviglia quindi, che i nuovi credenti alzassero sempre più arditamente il capo. Il loro numero era in continuo aumento principalmente perchè quel re senza coscienza abusava nel modo più abietto dei privilegi attribuitigli dal concordato. I benefici ecclesiastici venivano adoperati per compensare i servizi resi in guerra o alla corte; giovani nobili ottene-vanli come mezzi di sussistenza, venendone inscritti i benefici sotto un nome straniero. Così avveniva, che capitani, i quali servivano nell’esercito, riscuotessero insieme le entrate di ricche abbazie. E, (quel che era peggio ancora, molti di tali titolari di benefici volevano eziandio amministrare essi stessi l’ufficio loro concesso. Con stupore un inviato veneto osservava con quale rapidità in Francia dei soldati e dei mercanti spesso si trasformassero all’improvviso in vescovi o abbati. In conseguenza il ceto ecclesiastico decadeva sempre più. Non di rado delle diocesi erano abbandonate dai loro pastori o del tutto senza pastori. La dimenticanza dei proprii doveri da parte dei superiori influiva nel modo peggiore sul clero inferiore. Ciò non ostante la Chiesa aveva ancor profonde radici nel popolo, ma i grandi mali, che la deformavano, la rendevano incapace di efficace resistenza eontro i novatori religiosi. 3 Una rigenerazione delle condizioni ecclesiastiche avrebbe potuto iniziarsi dai Gesuiti, ma precisamente allora l’università e il parlamento preparavano i maggiori impedimenti all’allargamento della loro attività.4 Così i cattolici rimasero deboli, divisi e male organizzati. I seguaci delle nuove credenze invece tenevansi strettamente uniti e svolgevano un’agitazione guidata metodicamente da Calvino. Non può quindi recare sorpresa, che riportassero crescenti successi. Anzi nella primavera del 1559 si rivelò nel parlamento di Parigi una minoranza che era loro favorevole e combatteva il rigoroso procedere, fino allora seguito, contro novatori religiosi. Il re, che dalla pace conclusa colla Spagna a Càteau-Cambrésis nell’aprile 1 Rayn'ALD 1557, n. 29. Ribier II, 677. Il ringraziamento del Cardinal di Lorena a Paolo IV per il breve in Zeitschrift für Kirchmgesch. V, 611. 2 Questo fatto, rimasto finora ignoto a tutti gli eruditi a Hinschius (VI, 342), lo desumo da un * Avviso di Roma del 2 luglio 1558 (Biblioteca Vaticana). Sull’opposizione del parlamento vedi Soldan I, 252. 3 Vedi Soranzo presso Albèri Ser. 1 II, 409 ; de Meaux, Luttes religieuses 46 ss. ; Marcks, Goligny 262 s. 4 Cfr. sopra p. 142 s.