562 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559 Libro II. Capitolo 6. trono in suo luogo ¡Elisabetta,1 a cui era destinato sposo e coreg-gente Courtenay. Le indagini sulla molto ramificata congiura durarono fino a maggio avanzato2 ed erano appena terminate, che in giugno scoppiò nuova agitazione. Un giovane, a nome Cleo-bury, si gabellò per Courtenay, al quale molto somigliava, e nel Sussex proclamò se stesso re ed Elisabetta regina, ma il popolo non volle saperne di lui : Cleobury subì la morte dei rei d’alto tradimento il 20 settembre.3 Nell’insurrezione di Cleobury era coinvolto «un arcieretico, molto in relazione con la Germania», del quale sa dare notizie Michiel nell’agosto del 1556. Per maggiore sicurezza egli viveva nascosto nei boschi, ma travestito in tutti i modi veniva di tempo in tempo nei villaggi per consolare i suoi correligionarii con la speranza di tempi migliori, quando sarebbe ristabilita ila religione ed avrebbe fine la «schiavitù ».4 Nel marzo del 1557 dei protestanti francesi in lega con profughi inglesi tentarono di mettere nelle mani dei francesi le due fortezze di Hammes e di Guisnes nel territorio di Calais.5 II mese seguente recò un nuovo tradimento. Tommaso Stafford, figlio di Orsola sorella del Cardinal Pole, era stato già prima un focoso avversario del matrimonio spagnuolo della regina ed aveva probabilmente partecipato alla sollevazione di Suffolk, ma dalla prigione fuggì in Francia prendendovi parte attiva agli intrighi dei protestanti fuggitivi dall’Inghilterra. Era sua mira non solo abbattere Maria, ma farsi re. Su due navi, che avevagli date il re di Francia, egli sbarcò il 18 settembre in Inghilterra incitando il popolo a difendersi dai «diabolici intrighi di Maria, illegittima e indegna regina», che voleva consegnare il paese alla schiavitù degli spagnuoli. Ma la speranza che aderirebbero a lui a migliaia andò delusa e quasi senza un colpo di spada, Stafford fu fatto prigioniero e finì a Tyburn il 28 maggio.6 Quantunque nessuna di queste sollevazioni riuscisse, esse danneggiarono tuttavia P autorità della regina, che era costretta a irrogare la pena capitale ai rei od a confiscarne i beni, soffrendone molto la sua popolarità presso il volgo. «Il popolo basso di Inghilterra — scrive l’inviato veneto Michele Suriano - prova 1 Lingard 216 s. Gairdner 379. 2 Michiel, 5 maggio 1556, presso Brown VI 1, n. 477. 3 Lingard 219. Dei suoi complici alcuni vennero impiccati già in agosto. Morirono pentiti e confessando d’essere stati persuasi al loro errore da perverse idee religiose. Michiel, 18 agosto 1556 presso Brown VI 1, n. 580. 1 Michiel, 25 agosto 1556, presso Brown VI 1, 585, p. 578. 5 Lingard 226. 6 A. P. Poi,laro in Dictionary of National Iìiogmphy LUI, 460. Lingard 226 s. Suriano (ambasciatore veneto a Londra), 29 aprile 1557, presso Brown VI 2, n. 870. Il re di Francia negò d’aver partecipato alla congiura ; v. ibid. n. 896, 926 : cfr. però n. 926, p. 1150.