Malcontento per il ritardo dell’elezione. 21 nell’elezione d’un papa e tutto un popolo cristiano grida quotidianamente a una voce che finalmente gli venga dato un papa, ecco quale zelo svolgono i cardinali per il bene comune, giacché neH’odierno scrutinio hanno dato 20 voti a un giovane di 23 anni non, com’essi stessi dicono, coll’idea di farlo papa, ma per riguardo alla sua nobiltà ed al favore in cui sta presso il re. È verissimo, che ai nostri giorni sono elevate all’alta dignità di cardinali persone, che cercano di piacere più agli uomini che a Dio. Sallc Iddio: da alcuni cardinali, ai quali vennero proposti per l’elezione papale candidati affatto degni sotto ogni rispetto, si ebbe la risposta: all’imperatore non piace ch’egli sia eletto, o dai francesi : non piace al nostro re, che questi sia papa ». Al desiderio del popolo di avere una sollecita elezione uni-ronsi il 19 dicembre i prelati e i baroni, ai quali era affidata la custodia del conclave, che rappresentarono come dappertutto s’avverassero scandali, ai quali solo un papa poteva rimediare, come le tr.vppe assoldate cominciassero a permettersi sempre più licenza, le strade non fossero più sicure e non si potessero più sostenere le spese della vacanza della Sede.1 II malcontento si fece notare anche in seno al Collegio cardinalizio. Spuntò la energica proposta di rinchiudere insieme senza cibo i due capi Guise e Farnese fino a che si fossero accordati su un papa.2. Addì 17 ditemi ire il giovane Guise aveva ritenuto conveniente di fare osservazioni al Pole dinanzi a tutti i cardinali e conclavisti, che aspettavano curiosi l’esito della cosa: non possedere il Pole le qualità necessarie per un capo della Chiesa; la sua improvvisa partenza da Trento avere svegliato il sospetto, ch’egli dissentisse dal decreto sulla giustificazione: rinunciasse quindi alla sua elezione. L’attaccato rispose calmo, che la sua partenza da Trento era avvenuta unicamente per motivi di salute: non farebbe alcun passo per diventare papa, ma non tratterrebbe neanche i cardinali dal dare i loro voti a chiunque volessero. 3 Intanto la candidatura Pole rivelavasi sempre più senza speranza ed anche gli imperiali non poterono sottrarsi più a lungo 1 Massarelli 67. 2 Gualterius presso Merkxe II, 67. Altre proposte ivi stesso e presso Paolo de Brevibus, ibid. 66. Ai 7 di gennaio, ritrovandosi insieme dopo pranzo quasi tutti i cardinali in un corridoio del conclave e avendo alcuni di loro buttato là lo scherzo, che sarebbe buona cosa chiudere le porte e costringere così i cardinali all’elezione, i conclavisti li rinchiusero di fatto per tre ore. Ibid. 86 3 Gualterius presso Merkxe II, 64. Una scena simile si ripetè ai 22 di dicembre. Allorché nella votazione di quel dì Pole tornò ad ottenere le sue 23 e Carafa 20 voci, quest’ultimo s’alzò pregando i cardinali di desistere dalla sua elezione, dopo di che sorse parimenti il Pole a ripetere la precedente sua dichiarazione. Se solo per amicizia qualcuno gli dava il voto, pregarlo egli di desisterne, ma ove ciò avvenisse per ragioni di coscienza, non potere egli nè volere far violenza ad alcuno. Massarelli 70 s.