424 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 4 a. suita.1 Si mandarono inviati in Ispagna per la riforma della congregazione benedettina degli Olivetani.2 Fu limitata la concessione di dispense matrimoniali3 ed altrettanto l’uso delle commende così funesto per i monasteri.4 Tutto il terribile rigore del nuovo papa appare in un editto al governatore della città, spettante ancora al 1555, che con pene veramente draconiane, come galere, tratti di corda, fustigazione, perdita dei beni, esiglio, era diretto contro gli abusi morali radicatisi in Roma. Era minacciata della forca qualunque partecipazione ad ammutinamenti del pari che il portare pistole e veniva tolto completamente il diritto di asilo.s Speciali ordinanze riguardarono gli abusi, che per la libertà delle maschere commettevansi durante il carnevale.6 Caratteristica per il modo, con cui Paolo IV intendeva attuare la riforma ecclesiastica, è la sua grande creazione cardinalizia del dicembre 1555. Più importante di nuove discussioni e di nuovi ordini da parte di un concilio pareva a lui la creazione di strumenti adatti all’attuazione delle leggi ecclesiastiche, l’elezione di uomini, che mediante la loro vita ed opere rappresentassero la riforma stessa. Paolo III aveva pel primo seguito con grande successo questa strada, ma sotto Giulio III al contrario erano nuovamente entrati nel Collegio cardinalizio alcuni elementi affatto non idonei.7 Con Paolo IV interviene a questo riguardo il grande cambiamento. Indi in poi riguardi meramente ecclesiastici dovevano essere esclusivamente decisivi nell’elezione dei membri del 1 Cfr. Monum. Ignat. I, x, 220 s. ; Polacco V, 103. A quel tempo Ignazio stimolò alla riforma dei Conventuali spagnuoli. Più tardi a -Saragozza ai Conventuali furono sostituiti gli Osservanti ; vedi Polanco V, 407. 2 Oltre al breve dell’8 novembre 1555 citato da Bromato (II, 277) v. i * brevi del 1 dicembre 1555 per Iohannes prime. Porlug. gub. Hisp., Nunt. in Hispania e Consiliariis regiis Hisp. in Arra. 44, t. 4, n. 280-282 e ibid. n. 283 * breve del 2 dicembre 1555 generali et monaehis O. 8. B. congreg. YaUis Oliveti ( A r-chivio segreto pontificio). Un breve del settembre 1555 concernente riforma claustrale a Ferrara presso Fontana, Renata II, 549. 3 V. Bull. VI, 507 s. ; cfr. Bromato II, 482 s. Circa quanto fosse alieno il nuovo papa da ogni concessione cfr. la caratteristica * lettera di G. Aldrovandi in data di Roma 24 dicembre 1555 (Archivio di Stato in Bologna). Al successore di Aldrovandi, C. Paleotti, Paolo IV disse indignato : * « Qui non si comprano le gratie de sudditi con vescovati ». * Lettera di C. Paleotti del 3 ottobre 1556, loc. cit. 4 V. * Acta consist. cancell. VI, 277b-278 (16 dicembre 1555). Archivio concistoriale. 5 V. il testo del * Bando generale (Archivio segreto pontificio) in App. n. 43. Il caso del 1556 narrato da Calvi in Nuova Antologia Ser. 5, CXLII, 591 mostra che le draconiane pene venivano eseguite. 6 Cita questi ordini pontifìci al governatore delia città, non ricordati nell’opera di Clementi, il Padiglione, La Bibl. del Museo Naz. di 8. Martino, Napoli 1876, 303. 7 Cfr. il nostro voi. V, 92 ss., 105 s., 133, 142 s. e sopra p. 51 s., 120 s.