Alba apre la guerra contro il papa (sett. 1556). 397 c. La deliberazione di affrontare il papa colle armi non era riuscita facile a Carlo V, a Filippo II e all’Alba. Scrupoli non solo politici ma anche religiosi differirono la decisione. Il governo spa-gnuolo fece chiedere un parere speciale all’università di Lovanio, il quale certificò Filippo II ch’egli non ledeva i suoi doveri di figlio della Chiesa nè agiva contro gli obblighi contenuti nel suo titolo di re cattolico prevenendo il minacciato attacco coll’apertura della guerra.1 Anche ora tuttavia l’Alba continuò a dilazionare e soltanto a un terzo ordine di Filippo II, che dolcemente rimproveravalo per la sua disobbedienza,2 egli mosse da Napoli il 1° settembre 1556. Le sue forze erano invero di soli 12,000 uomini, ma ben disciplinati e comandati da generali frementi di vendetta, fra i quali Marcantonio Colonna e il conte di Popoli, che, sebbene parente di Paolo IV, era stato dimesso dall’esercito pontifìcio a causa di simpatie spagnuole. Decisiva per i rapidi progressi, che fecero le truppe dell’Alba, fu la circostanza che esse marciarono ben unite mentre le pontifìcie erano sparpagliate in più luoghi. Così in breve tempo andarono perdute Fresinone, Veroli e Bauco. Alba marciò poscia contro Anagni, in seguito a che s’arresero anche Piperno, Terracina, Acuto, Fumone, Ferentino ed Alatri. Il viceré spagnuolo fece prendere possesso dei luoghi conquistati in nome del Collegio Cardinalizio coll’espressa dichia- 1 Cfr. la relazione di Micliiel del 1557 presso Browìt VI 2, n. 1062 ; v. anche ibid. n. 687 ; Balan VI, 468-469 e Riess 134. Il Memoriale dato da parte de 8. Mtà alli teologi circa il procedere di Paolo IV sopra il regno dì Napoli stampato non correttamente da Riess (p. 440 n.) è del resto identico alla Consulta in ispagnuolo a los teólogos sobre el proceder de Paolo IV, stampata, gli è lungo tempo, presso F. Caballero, M. Cano, Madrid 1871, 508 s. Il medesimo documento col titolo Memorial que de parte de la M& cath. del THey Felipe II se dio a los teólogos è manoscritto nell’Archivio dell’ambasciata s p a -gnuola in Roma. Presso Riess non si ricorda che Filippo II presentò questa requisitoria contro Paolo IV ai teologi e giuristi spagnuoli in una assemblea convocata a Valladolid chiedendo loro il parere, se, nelle circostanze del momento, gli fosse lecito di condurre la guerra contro il papa e di quali mezzi dovesse servirsi all’uopo. Quasi tutti risposero alla questione in senso favorevole al re, al quale piacque in particolare il parere di M. Cano, in data 1° novembre 1556, che distingue bensì finemente fra il papa capo della Chiesa e il principe temporale, ma contiene parole e opinioni che malamente convengono a un Domenicano (vedi Caballero 277 ss., 395 ss. 513 s. ; cfr. anche Laugwitz, Carranza 42). Il parere del Caso è stampato in Jugemmt impartial sur des lettres de la Cour de Home en forme de Bref II, Madrid 1770, 491 ss. 2 Vedi Navagero presso Brown VI 1, n. 758.