Rinunzia di Maria ai beni ecclesiastici. 565 promesso che la Chiesa non avrebbe ripetuto la proprietà rubatale, ma ricusò di fare la dichiarazione ulteriore, che i possessori di beni ecclesiastici potessero essere quieti in coscienza.1 Solo di mala voglia Filippo prima di partire aveva acconsentito all’immediata rinunzia ai beni ecclesiastici; anche i ministri sollevarono difficoltà per la ragione che la corona stessa soffriva di penuria di denaro e precisamente nell’ottobre 1555 dovette domandare sussidii al parlamento. Maria però rimase irremovibile: per assicurare la salute dell’anima sua, così ella dichiarò, non le sarebbe stata di troppo la rinunzia a dieci corone reali 2 Già al principio dell’aprile aveva la regina promesso al Pole la restituzione dei beni ecclesiastici; ma periti giuristi dichiararono che la confisca di quei beni era stata confermata da deliberazione parlamentare e che pertanto solo col consenso del parlamento si poteva rendere nulla.3 Non era però facile ottenere quest’assenso. Il parlamento, riunitosi ai 21 d’ottobre, contava nelle sue file ben molti, ch’erano essi stessi possessori di beni ecclesiastici e non desideravano affatto, che dal trono splendesse loro un esempio di magnanimità e di spirito di sacrificio.4 Oltracciò non era ancora scomparsa la paura, che non ostante tutte le concessioni, da parte della Chiesa non si volesse in fine ottenere per forza la cessione dei beni rubati, ed anzi essa aveva ricevuto nuovo alimento dalla bolla di Paolo IV sulla restituzione della 'proprietà ecclesiastica ed i nemici del governo studiavansi di trar profitto da questa deliberazione.6 Una dichiarazione del papa che quella bolla non trovava applicazione alle cose inglesi, era quindi, giusta l’idea del Pole, assolutamente necessaria, ed egli ripetute volte presentò in Roma preghiera perchè gli venisse spedita.6 Ai 23 di ottobre venne letta dal Gar-diner in parlamento una bolla, che confermava le concessioni del Pole; nello stesso tempo il cancelliere di stato assicurò che non si pensava ad esigere da altri la magnanimità che addimostrava la regina.7 A questo punto la Camera alta soddisfece ai desiderii di Maria a pieni voti, salvi due, ma l’opposizione continuò ancora nella Camera bassa, ed allora Maria chiamò presso di sè 60 membri 1 Ibid. li. 14 ; VI 2, p. 1075. 2 Lingakd 212 s. 3 Pole a Morone, 9 agosto 1555, presso Brown VI 1, n. 179. 4 Micbiel, 17 ottobre e 3 dicembre 1555, ibid. n. 258, 297. 5 Cfr. sopra p. 560 ; Pole a Muzzarelli, 26 ottobre 1555, ibid. n. 255. 6 9, 18, 28 agosto, 16 settembre, 11 novembre 1555, ibid. n. 179, 188, 196, 217, 276. 7 Miehiel, 27 ottobre 1555, ibid. n. 258. Già nel settembre la bolla era stata letta in Paul’s Cross. Tytler, Edward and Nary li, 483 ; Dictionary oj National Biography XL VI, 43 ; cfr. sotto, p. 567.