Marcello II s’ammala. 337 funzioni, tenne la Pasqua il pontificale e lavorò nella questione della riforma. Ai 18 d’aprile benedisse nella Sala di Costantino gli Agnus Dei. Ai 19 sentissi sì stanco e ammalato, che il 20 non ne potè compiere la distribuzione.1 Ed ora per consiglio dei medici dovette anche sospendere le udienze, che fino allora aveva concesse troppo copiosamente. Un forte catarro con tosse disturbava il papa e in breve s’aggiunse anche la febbre. Parve che un salasso apportasse sollievo il 21.2 Appena sentitosi meglio, Marcello non si concesse riposo, quantunque non l’avessero abbandonato il catarro e la febbre, poiché, come nota Massarelli, i suoi doveri d’ufficio occupavanlo dì e notte. Ai 25 d’aprile fece chiamare Massarelli dandogli l’incombenza di far sapere ai cardinali Puteo e Cicada essere volontà del papa, che durante la sua malattia sottoponessero a rinnovato esame tutta l’opera di riforma preparata sotto Giulio III, affinchè guarito potesse condurre a termine con essi l’aifare. Nelle faccende della segnatura il papa inculcò il dì dopo agli impiegati la più esatta osservanza delle prescrizioni da lui date.3 I medici avevano proibito le udienze, ma ciò non trattenne Marcello dall’occuparsi degli affari urgenti. Sperava di poter presto trasferirsi al palazzo di S. Marco e guarire completamente in virtù di questo cambiamento d’aria.4 II 27 il suo stato era di nuovo molto peggiorato ed i medici interdissero qualsiasi seria occupazione.5 A pericolo di vita essi non credevano ancora; altrettanto il papa, che sentivasi bensì male e molto oppresso dal suo catarro, 8 ma che a causa degli affari urgenti tornò subito a trascurare completamente la propria salute. Il 29 aprile egli ricevette non solo i duchi di Urbino e Ferrara venuti a Roma per l’omaggio, ma 1 Vedi Massarelli 258. 2 V. la minuta * relazione di U. Gozzadini del 22 aprile 1555 (Archivio di Stato in Bologna) e * quella di A. Lorenzini del 20 aprile 1555 (Archivio di Stato in Firenze). 3 Vedi Massarelli 259 ; cfr. anche la * relazione di Gozzadini del 24 aprile 1555 (Archivio di Stato in Bologna),-la* lettera di 0. Gracchi del 23 aprile 1555 (y. sopra p. 331, n. 4); ScirwEiTZER, Zur Oescli. der Eeform 65. 1 Cfr. le * lettere di A. Lorenzini del 22 e 25 aprile 1555 loc. eit. ; la * relazione di Serristori del 25 aprile 1555 (Archivio di Stato in Firenze). Sui medici di Marcello II vedi Marini I, 418 s. 5 * Lettera di U. Gozzadini del 20 aprile 1555. Archivio di Stato in Bologna. 6 * « Per ancora il Papa non si truova libero dal catarro, ma l’hanno atteso a purgare in modo, che sperano fra quattro o sei giorni si habbi esser fuori, et poter dare audientia. Dicono bene ohe si sente debole et stracco et in tutto senza febre et si è di poi inteso che il mal suo è stato molto maggiore di quel che si è detto. Piaccia a N. Sr0 Dio renderli l’intera salute la quale recuperata che liarà intendo che vuol spedire all’Impre et al Re d’Inghilterra il signor Hiermo da Coreggio per rallegrarsi con quella Mta dell’assuntione sua et per fare altri complimenti... » Serristori il 27 aprile 1555. Archivio di Stato in Firenze Pastor, Storia dei Papi, VI. 22