230 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 6«. di favori ad umanisti e letterati, ma se uno di costoro veniva aiutato, egli ringraziava con versi entusiastici, ma vuoti di contenuto. Così fecero Girolamo Fracastoro,1 Fausto Sabeo2 e Francesco Modesto.3 Fra i maestri, che Giulio III diede al giovane Roberto de’ Nobili, furono Giulio Poggiano e il servita Ottavio Pan-tagato, celebre quegli come elegante stilista, questi come egregio erudito. Godettero 'il favore del papa anche la nobile poetessa Ersilia Cortese maritata con Giovan Battista del Monte4 e il dotto Onorato Fascitelli, che s’occupò anche di poesia.5 Giulio III nominò l’eccellente Lodovico Beccadelli nunzio a Venezia e più tardi suo vicario generale a Roma. Quando il Morone andò in Germania, Beccadelli fu suo compagno: corse voce che al ritorno avrebbe ottenuto la dignità cardinalizia.0 Il dotto Guglielmo Sirleto ricevette ricompense e ne fu approvato il commentario al Nuovo Testamento diretto contro Valla ed Erasmo.7 Disgraziatamente Giulio III ha tenuto amichevoli relazioni anche con letterati di tutt’altra specie. Era appena eletto il papa, che Paolo Giovio indirizzavagli una lettera molto significativa di congratulazione, in cui esprimeva la sua speranza di andare a Roma tosto che fosse guarito dalla podagra e il tempo si fosse fatto migliore, ma permettevasi altresì di osservare quanto fosse egli rimasto deluso perchè era stato altrimenti destinato l’appartamento da lui goduto in Vaticano : con tutta schiettezza egli pensa che il papa lo indennizzerà mediante una pensione. Avvenne certo per incarico di Giulio III l’assicurazione fatta dal Cardinal Medici al letterato, che si sarebbe pensato a una conveniente abitazione in Vaticano.8 Sebbene nel giugno del 1550 il prefato cardinale tornasse a notificare al Giovio che il papa gli era ben affezionato,9 il letterato calcolatore reputò opportuno di cattivarselo ancor più dedicandogli un’opera. Nell’onorifico breve del 15 agosto 1551, col quale rese grazie per la dedica degli « elogi di uomini illustri », lavoro concepito in senso internazionale, Giulio III promise espressamente al Giovio onorevole ricevimento per il suo vagheggiato viaggio a Roma.10 Pochi mesi dopo gli mandò una 1 Acl Iulium III P. .’li., egregiamente tradotto da Schlüter, M.A. Fla-minius und seine Freunde, Mainz 1847, 145 ss. 2 Vedi OrACONius III, 757. Fra gli umanisti sostenuti da Giulio III fu anche Achille Bocchi ; vedi MazzuChellì II 3, 1389. 3 Cfr. Albini, II Modesto, Imola 1886 e Atti per le prov. di Romagna Ser. 3 XV (1897), 376. 4 Vedi Tiraboschi VII 1. 22 e 3, 47 (ed. napolitana). 6 Cfr. Minieri Riccio, Meni. d. seritt. di Napoli 73 ss. 6 Vedi Beccadelli, Monum. I, 35 s., 40. 65. 7 Cfr. Mercati in Theol. Revue 1909, 61. 8 V. Periodico di Como XVI (1904), 17 s. 9 Ibid. 18, n. 1. 10 V. * breve del 15 agosto 1551 (Archivio segreto pontificio) in App. n. 14.