142 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 4c. Possedere un collegio a Parigi, centro degli studi teologici, era stato un precoce desiderio dei più cari del Loyola, ma precisamente in Francia la Compagnia di Gesù potè ottenere il diritto d’ammissione soltanto dopo lunga lotta coi ministri e prelati dai sentimenti gallicani.1 Veramente però ben presto essa guadagnò colà anche potenti amici. Il cardinale di Lorena, Carlo de Guise, guadagnato da Ignazio nella sua dimora a Roma Panno 1550,2 le si addimostrò fedele protettore e re Enrico II le rimase propenso non ostante l’opposizione di chi lo Circondava.3 A 'Guglielmo du Prat, vescovo di Clermont, dovettero in seguito la loro origine non meno di tre collegi di Gesuiti, fra cui specialmente P importante di Parigi. Ma precisamente per la fondazione dell’istituto parigino i Gesuiti dovettero sostenere una lotta più che decennale, il cui corso getta interessanti sprazzi di luce sul contegno di circoli influenti verso la Santa Sede. Il vescovo du Prat aveva riconosciuto nell’elevazione dell’istruzione erudita uno dei bisogni più grandi di fronte all’avanzante luteranismo. Egli perciò destinò una casa in Parigi appartemente ai vescovi di Clermont a collegio, in cui dovessero trovare la loro formazione scientifica professori per le scuole della sua diocesi. Mancavano però giovani, che fossero disposti a entrarvi. Egli pertanto a mezzo del Lejay si rivolse nel 1556 da Trento a Ignazio,4 e tornato Panno dopo in Francia, pensò di cedere in proprietà la sua casa di studio a Parigi a quei Gesuiti.6 Questo progetto però era eseguibile soltanto qualora il nuovo Ordine trovasse accettazione in Francia mediante decreto reale. Fino dal 1550 e di nuovo nel 1551 il re firmò bensì, dietro preghiera del cardinale di Lorena, un ordine relativo, ma perchè questo decreto ottenesse valore legale bisognava che venisse esaminato dal Consiglio regio, sigillato dal cancelliere e registrato dal Parlamento. Ora era difficile ottenere l’adesione del Parlamento, che nutriva sentimenti gallicani. La difficoltà venne aumentata ancora da un errore del superiore dei Gesuiti, Viola, il quale, per disporre maggiormente il consiglio regio a favore della sua domanda, avevagli presentato il decreto papale del 18 ottobre 1549, con cui si confermarono i privilegi alla Compagnia di Gesù, e il consiglio comunicò il documento pontificio ài Parlamento. Con ciò tutto l’affare prese una piega affatto nuova : non si trattò più-sulla permissione di collegi gesuitici in Francia, ma sui privilegi 1 H. Fouqueray, Hist, de la Compagnie de Jesús en France. Paris 1910, 195 ss. 2 Polanco II, 89 s. Mon. Ignat. Ser. 1 XI, 451 ; efr. Komjer 35 s. 3 Mon. Ignat, loc. cit. 4 Fjpist. Broeti, Iaii etc. 307 s. 5 Tourmer in Etudes XCVII1 (1904), 465 ss.. 622 ss. Fouqtjeray 150 ss.