Vita ili Marcello Cervini prima dell’elezione. 319 Reggio con quello di Gubbio, ove pure lavorò per la riforma. A lui la diocesi dovette la difesa da eresie ed una nuova circo-scrizione delle parrocchie, come pure il restauro e la decorazione della cattedrale. Su tutto ciò che avveniva e doveva farsi egli teneva un libro speciale. Si faceva inoltre rendere esatto conto di tempo in tempo dell’osservanza dei suoi ordini. La sua opera instancabile incontrò tale approvazione, che in segno della loro riconoscenza i cittadini di Gubbio gli eressero un busto di marmo.1 Un tratto bello in modo particolare del carattere del Cervini è che con tutti gli onori toccatigli mantenne la più grande umiltà. Come scriveva al fratello, egli considerava tutto il bene che riceveva siccome un beneficio, per cui era obbligato al papa, alla Chiesa ed a Dio, e come un invito ad adempire con fedeltà e probità i suoi doveri. Ma tu, prosegue, se realmente mi ami, prega Dio continuamente perchè mi dia lume ed aiuto, dei quali sommamente abbisogno perchè non venga trovato debitore e senza valore dopo d’aver ricevuto tanto che non posso ringraziarne abbastanza il datore d’ogni bene.2 Nessuna meraviglia che un tale uomo si sostenesse nella fiducia di Paolo III. Nell’autunno del 1541 il papa lo prese con sè andando a Lucca per incontrarvisi con Carlo V e prima del convegno di Busseto inviavalo nel giugno del 1543 legato all’imperatore. Due anni dopo avveniva la sua nomina a legato presso il concilio tridentino,3 cominciando con ciò per il Cervini un nuovo periodo di attività ecclesiastica e diplomatica. La sua missione, di rappresentare in una coi cardinali Pole e Monte il capo della Chiesa nel concilio ecumenico, era la più difficile a pensarsi. Cervini se ne mostrò capace. Il suo sentimento rigorosamente ecclesiastico, la sua dottrina come il suo puro carattere facevanlo passare presto al primo posto. Colla versatilità sua propria egli pensava alle cose più disparate e spingeva avanti ogni faccenda con uno zelo quasi essa fosse l’unico suo compito. Con notevole risolutezza combattè la non cattolica teoria di Costanza-Basilea della superiorità del concilio al papa ;4 con prudenza e dolcezza seppe elimi- 1 Vedi Poli.idobus 49 ss. ; Bttsoiibet/l 14, 207 s. Nella sala del capitolo di Gubbio si conserva la pianeta di seta donata da Marcello II alla chiesa ; è un lavoro artistico, tessuto in Fiandra, sul quale è rappresentata in tondi la passione di Cristo. La divisione delle parrocchie del 1° gennaio 1545 è inserita nel * Lib. delle Riforme dell’A rchivio comunale in Gubbio; ibid. Misceli. II un * Bando del luogotenente del duca d’Urbino del 1549 sul riposo festivo é contro l’irriverente contegno in chiesa emanato per impulso del Cervini. Pubblicherò in altro luogo le * Synodales constitutiones Eugubinae per card. S. Crucis (Archivio vescovile in Gubbio), importanti per la storia della riforma cattolica. 2 Pollidortts 42-43. 3 Cfr. Il nostro vol. V, 433, 464, 470 s. 4 Cfr. l’interessante articolo di Ehses in Dritte Vereinsschrift der Görres-Gesellschajt für 1911, Köln 1911, 13 s.