208 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 5 e. Ben presto a questa prima schiera di Francescani s’aggiunsero numerosi confratelli. Ne esistono tuttora delle liste. Così ottennero il regio permesso di recarsi al Messico niente meno che 26 negli anni 1529 e 1530, 31 nel 1538, persino 86 nel 1542.1 Due relazioni mandate in Europa il 12 giugno 1531 da Martino di Valencia e da Juan Zumarraga sui successi della loro attività, svegliarono in molti grande entusiasmo per la vocazione del missionario.2 Secondo Martino di Valencia nel 1531 si contavano nel Messico già 20 conventi francescani, dei quali veramente la maggior parte non erano da più di capanne indiane; nel 1555 il numero delle sedi di Francescani era salito a 50, alla fine del secolo XVI a 70.3 Ai Francescani accompagnaronsi nel 1526 i Domenicani e gli Agostiniani nel 1533. Destinato da Carlo V, arrivò nel 1528 alla capitale Juan Zumarraga in qualità di vescovo eletto di Messico e di protettore degli indiani : egli ricevette la consacrazione episcopale l’anno 1532 in Ispagna, donde ritornò nella sua diocesi con molti nuovi missionarii. Già nel 1546 la città di Messico poteva venire innalzata ad arcivescovado coi vescovali suffraganei di Oaxaca, Mechoacan, Tlaxcala, Guatemala e Chiapa.4 Fin dal principio in Messico i Francescani mirarono all’istruzione delia gioventù.5 Subito presso ognuno dei loro conventi sorsero grandi sale, nel’e quali in media 500, ma talvolta anche 800-1000 fanciulli indigeni venivano istruiti nel leggere, scrivere e canto ecclesiastico. In quest’opera avevansi in vista m prima linea i figli dei nobili, ai quali in seguito dovevano toccare le cariche più influenti. Si prese cura anche dell’istruzione delle ragazze, facendosi venire dalla Spagna come maestre delle pie donne, per lo più membri del Terz’Ordine.6 In una lettera a Carlo V del 21 dicembre 1537 il vescovo Zumarraga qualificò per uno dei più urgenti bisogni della missione l’erezione in ogni vescovado di un grande collegio per ragazzi e d’un altro per fanciulle: l’istruzione poi dei primi doversi estendere anche alla grammatica latina, mentre le ragazze avrebbero dovuto educarsi da circa il sesto anno in poi sotto la sorveglianza di monache e di pie donne e venir maritate a 12 anni.7 Col loro zelo 1 Civezza VI, 553-558, ove dall’ARCmvo de Indias in Siviglia ò dato un catalogo (incompleto) dei Francescani, che ottennero la missione regia al Messico dal 1524 al 1550. 3 Cfr. Lunw. Schmitt, Der Kölner Theologe V. Stagefyr, Freiburg 1896, 170 ss. ; N. Paulus in Katholik 1897, II, 239. Le due relazioni (in italiano presso Civezza VI, 564-568) furono diffuse in versione francese e latina (Toulouse 1532 e Colonia 1532). Civezza VI, 568, e Paulus loc. cit. 239. 3 Civezza VII 2, 488, 530. 1 Gams 156. 6 Martino da Valenza presso Civezza VI, 565. Mendieta ibid. 552. 0 Civezza VI, 554, 567. 7 Ibid. VI, 620 ; VII 2, 844.