227 Specchio di tutto ombratile desio Col fuoco d’ira o in suon d’ umil preghiera. O la bella virtù delle scritture, la perspicuità! Un disio ombratile, della natura dell’ombra ! Poi questo stesso disio sui generis, particolare, che s’ unisce al fuoco d’ ira e al suono della preghiera: certo chiarissimo discorso ! propriamente come dire chicchi biccbicchi, chiacchi bicchiacchi. E dov’ ei ritiene i concelti dell’ autore si ha abilità di fargli dire il contrario di ciò che pensa, il poela verbigrazia fa che nella tomba della Malibran discenda tulio ciò che la natura possiede da profondere in attrattive, e il traduttore invece Tutto di che natura ahi 1 troppo è parca. Quella tomba, dice 1’ autore, nasconde un mondo di canzoni, vale a dire queste canzoni sono colà sepolte, non sono più. 11 traduttore le fa invece sussistere, e dice che l’erma sepoltura Di cantici funerei risuona E con simigliante corredo di felici dispo-sizionij con tal luce d’ ingegno e di dottrina il sig. Giovambattista s’ affida a stringere altrui il pelo addosso e intima il quos ego agli scrittori? Pover’ uomo che non trovava ancora un amoroso fratello clic si sacrificasse al suo bene e gli