378 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 3 a. Il buon rapporto di Paolo IV coi romani molto lieti per gli alleggerimenti delle imposte loro concessi trovò espressione al principio di dicembre nel fatto che essi fornirono al papa a difesa della sua persona una guardia del corpo di 100 nobili giovani. Il 3 novembre aveva avuto luogo sulla piazza di S. Pietro una rivista delle truppe romane, circa 8,000 uomini.1 Enorme sensazione causò la cattura avvenuta al principio di dicembre del datario Giovan Battista Osio fino allora sommamente influente; a quanto si diceva, egli era incolpato d’intesa cogli imperiali.2 L’umore antihabsburghese di Paolo IV venne reso ancor maggiore dalla nuova delle ampie concessioni fatte da Ferdinando I ai protestanti nella pace religiosa d’Augsburg e dall’intenzione di Carlo V di abdicare a favore del fratello senza domandare l’assenso della Santa Sede. Il papa, che attenevasi rigidamente all’idea medioevale dell’impero, vide in questo proposito di Carlo V un grave pregiudizio per i suoi diritti. Carlo V, che il 22 ottobre 1555 aveva ceduto la' signoria dei Paesi Bassi al figlio Filippo II, stese ai 16 di gennaio 1556 il documento, con cui rinunciava a favore di Filippo anche ai regni di Leon, Castiglia ed Aragona. Quel sovrano di soli 55 anni, ma esaurito da fatiche e malattie, mantennesi parimenti fermo nel voler deporre la dignità imperiale. Ha la data del 29 dicembre 1555 un documento, col quale veniva conferito al nipote seniore Giovanni Carafa, conte di Mon-torio, l’ufficio di capitano generale della Chiesa, dimesso dal duca di Urbino, che non acconsentiva ad una guerra. L’introduzione si diffonde largamente sulla necessità che la Santa Sede sia armata, per la ragione che molti non si lasciano indurre all’obbedienza se non dal terrore.3 II conte di Montorio, le cui capacità militari erano molto messe in dubbio, il 1° gennaio 1556 ricevette dalle mani del papa nella Cappella Sistina il bastone di capitano cavalcando poscia in solenne corteo al Campidoglio.4 1 Vedi Massarelli 289, 285. La guardia fu origine delle così dette Lance spezzate (vedi Moroni XLV, 11] ; cfr. anche Crostarosa, Le milizie urbane di Roma, Poma 1897, 31). Sulle diminuzioni delle imposte v. la * lettera di Nava-gero del 30 novembre 1555. Biblioteca Marciana in Venezia. 2 V. la * relazione di Xavagero del 3 dicembre 1555, il quale rileva la «meraviglia d’ognuno sendo [il Datario] di quella autorità che era appresso di lui che potea quasi al pari et più del card. Carafa» (Biblioteca Marciana in V e n e z i a). Rodocantachi (St.-Ange 159) dà una falsa data della carcerazione. La Dataria venne ora sottoposta ai cardinali Scotti, Motula e Reumano ; v. * relazione di Navagero del 4 gennaio 1556, loc. cit. 3 V. * Brevia ad princ. Arm. 44, t. 4, n. 312. Archivio segreto pontificio. 1 Vedi Massarei,li 286 e la * lettera di Gr. Aldrovandi da. Roma 1° gennaio 1556 (Archivio di Stato in Bologna). Con * lettera autografa del