538 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 6. tiepidezza di quasi tutti i prelati. Proponeva pertanto che ad essi, ma anche al re romano ed a tutti i principi temporali di Germania si indirizzasse una severa esortazione da pubblicarsi, in date circostanze, per le stampe.1 Allorquando Delfino agli ultimi d’ottobre riferì al papa e ad una congregazione di cardinali sulla crescente ruina della Chiesa cattolica in Germania, Paolo IV fu cotanto esacerbato contro gli habsburgici da attribuire loro, molto a torto, ogni colpa nel funesto svolgimento delle cose in Germania.2 Invano i cardinali Medici e Morone come pure Delfino richiamarono la cattiva reazione, che la guerra del papa contro gli spagnuoli doveva esercitare sui progressi del protestantesimo in Germania e Austria : la risposta di Paolo IV fu, che in presenza del Morone egli gridò al Delfino : il vostro re romano è un fratello di quell’eretico e Noi lo tolleriamo solo perchè al momento non sappiamo chi collocare al suo posto.3 Poste queste circostanze non può sorprendere che rimanesse vacante la nunziatura presso Ferdinando I. Quando questa innaturale condizione continuò anche dopo la conclusione della pace con Filippo II, in ¡Curia sorse aperta opposizione. Da una relazione dell’ambasciatore veneto del 6 novembre 1557 sappiamo di lagnanze dei cardinali perchè il papa riunisse bensì ogni giovedì l’inquisizione per procedere contro un solo eretico, ma trascurasse le cose più importanti, la perdita di intieri regni come Polonia e Germania, che lasciava senza nunzio.4 Simili lagnanze ebbero come conseguenza, che si riallacciarono le interrotte relazioni con Ferdinando I. Primieramente ai 14 di novembre del 1557 venne deputato uno speciale inviato a Ferdinando I nella persona di Giacomo Linterio notaio pontificio colla domanda di far terminare la conferenza religiosa di Worms, mettendosi nello stesso tempo 1 ** Relazione di Delfino a Paolo IV in data di Vienna 21 settembre 1556 nella Biblioteca Casanatense XXI 1, 36, in copia anche a S i in a n-c a s , Libros de Bereosa. 2 Steinherz, che I, xxxv, n. 2 rigetta molto giustamente come incredibili le parole piene d’odio del Vergerio sulla nunziatura di Delfino, fa ritornato il nunzio a Roma già nel luglio 1556. Che ciò sia erroneo, appare dalla ** lettera di Delfino citata in n. 1, secondo la quale egli era a Vienna ancora al 21 di settembre del 1556. Un * Avviso del 31 ottobre 1556 (Cod. Urb. 1038, p. 171, Biblioteca Vaticana) notifica inoltre espressamente che Delfino entrò la domenica (25 ottobre) in Roma, ove il papa alloggiollo in Vaticano : il mercoledì il nunzio fece relazione alla congregazione cardinalizia. 3 V. la relazione di Navagero del 2 gennaio 1557 presso Brown VI 2, n.781 ; cfr. ibid. n. 686, 695. Pare che al principio di dicembre del 1556 Paolo IV abbia nuovamente pensato a rispedire il Delfino (vedi Steiniierz I, xxxv). A torto Matjrenbrecher (Histor. Zeitschr. L, 37) ammette che egli ritornasse realmente in Germania. 4 V. la relazione di Navagero del 7 novembre 1557 presso Brown VI 3, n. 1076.