Il cardinale Pole mediatore di pace 563 gusto alle agitazioni e rivolte » 1 e il suo predecessore Michiel dice,2 che gli autori di torbidi erano scusati da tutti e trovavano tacita approvazione i loro pretesti, cioè la cacciata degli stranieri o la religione. Tosto che un uomo d’importanza si ponga alla testa, indubbiamente avviene una sollevazione in tutto il regno e la vita della regina corre pericolo. Bisognerà però circa questi giudizi, non perdere di vista, che gli inviati conoscevano da presso solo le condizioni della capitale. Il popolo rurale era, sì, malcoritento, perchè negli anni 1555-57 il raccolto fu straordinariamente cattivo e regnava la carestia,3 ma (se ciò non ostante le insurrezioni di Stafford e di altri trovarono molto poco seguito, il malcontento nei vasti strati del popolo non può essersi rivolto contro il governo in quella misura, che credevano gli ambasciatori veneti; e l’eccitazione delle masse era provocata da altre ragioni, differenti dai rigorosi provvedimenti contro i protestanti.4 Mentre giusta il modo suo il governo sforzavasi a tutelare con mezzi violenti l’antica Chiesa ristabilita, il Cardinal Pole considerava (sua missione il rinnovamento e la cura della vita religiosa fra i cattolici. A vero dire il Pole non potè sottrarsi completamente alla politica. Egli era legato non solo per la chiesa inglese, ma anche per la riconciliazione dei principi contendenti, e papa Marcello II avevagli con un breve confermate ambo le legazioni appena salito al trono.5 Pole dedicossi con grande zelo al suo ufficio di pacificatore.0 Addì 23 maggio, giorno in cui venne eletto Paolo IV, fu aperta sotto la presidenza personale del legato una conferenza per la pace a Mark presso Gravelines. (L’insignificante villaggio era stato scelto quale luogo delle trattative perchè presso al medesimo univansi in un punto territorio inglese, fiammingo e francese.7 La conferenza si sciolse ai 7 di giugno senza risultato.8 Anche Paolo IV confermò le due legazioni del Pole dapprima a bocca e poi con breve speciale del 23 dicembre 1555.9 1 29 aprile 1557, presso Brown VI 2, n. 870. 2 Relazione del 13 maggio 1557, ibid. n. 884, p. 1056. 3 Relazione di Michiel al Senato di Venezia 1557, presso Brown VI 2, n. 884, p. 1068, 1085. Michiel, 27 ottobre 1555, ibid. VI 1, n. 258. Suriano, 21 aprile e 1 giugno 1557. ibid. VI 2, n. 863, 912. 4 Ncmciat. de Franco II, 359.- 6 Michiel, 6 maggio 1555, presso Brown VI 1, n. 72. 6 Michiel, 6 agosto 1555, ibid. n. 176. 7 Michiel, 27 maggio 1555, ibid. n. 92 ; cfr. Michiel, 9 maggio 1555, ibid. n. 75. 8 Priuli, 7 giugno 1555, ibid. n. 126. a Ratnald 1555, il. 35 ; cfr. Pole a Paolo IV nel gennaio del 1556, presso Brown VI 1, n. 360.