572 Marcello II e Paolo IV. 1555-1559. Libro II. Capitolo 6. che il suo sovrano era un nemico del papa e la sua regina combatteva l’alleato del pontefice.1 Il Pole aveva dissuaso dalla guerra colla Francia :2 quando Filippo fu in Inghilterra, egli evitò pubblicamente il nemico del papa e solo nelle tenebre della notte e senza accompagnamento gli fece una visita siccome al suo sovrano.3 Non ostante questa condotta piena di tatto, egli pure venne coinvolto nel conflitto sorto fra Paolo IV e lo spagnuolo. Filippo aveva dato l’ordine a tutti i suoi sudditi spagnuoli di lasciare Roma. Il papa rispose richiamando dai paesi di Filippo nel concistoro del 9 aprile 1557 tutti i nunzi ed inviati, perchè il re non li trattasse come ostaggi. Il Pole non fu richiamato dall’Inghilterra, ma perdette, come dichiarò espressamente Paolo, la sua dignità di legato, che veramente era difficile comporre colla carica di capo del Consiglio di Stato. Nel concistoro nessuno dei cardinali fu chiesto del suo parere su questo passo e nessuno ardì parlare in contrario.4 La notizia di questi avvenimenti diffusasi rapidamente fino in Inghilterra, vi suscitò generale stupore e sommo sconcertamento negli amici del Pole. Tosto la regina ed i vescovi indirizzarono lettere al papa pregando che si lasciasse il Pole nelle sue dignità.5 Nello stesso senso si adoperò a Roma col più grande zelo l’ambasciatore inglese Edward Carne. Ai 15 di maggio egli ottenne una udienza presso Paolo IV, in cui espose quale perturbazione sarebbe sorta in Inghilterra, qualora il Pole non fosse più legato. Il papa comprese quanto v’era di precipitato nel suo passo, ma non potè subito annullare ciò ch’era avvenuto pubblicamente. Quando però il Cardinal Medici l’interrogò, come fosse da inserirsi negli atti concistoriali la destituzione del Pole, dichiarò che il Pole manteneva la dignità di legatus natus unita una volta per sempre alla sede arcivescovile di Canterbury e che ciò si notasse negli atti. Fino allora il Pole non aveva avuto notizia della sua destituzione che per fama, perchè la regina fece intercettare e trattenere il breve pontifìcio sulla destituzione del legato fino a che avesse fatto rimostranze in Roma.6 Ai 25 di maggio il cardinale in una 1 Lingard 228 s. 2 Soranzo, 7 febbraio 1557, presso Iìimiwn YI 2, n. 810. 3 Soranzo, 13 aprile 1557, ibid. n. 858, p. 1015. Navagero, 8 maggio 1557, ibid. n. 880, p. 1039. 1 Navagero 10 aprile 1557, presso Brown VI 2, n. 855 ; cfr. n. 856 ; v. anche Turnbull n. 586, 589 s. Già alla fine del 1556 Paolo IV era stato di parere che il Pole lasciasse l’Inghilterra, rimanendovi fermo a dispetto delle controsservazioni del Morone ; v. la * lettera di Morone a Pole in data di Roma, 28 novembre 1556. Arni. 04, t. 32, p. 215 s. Archivio segreto pontificio. 5 Pole, 25 maggio 1557, presso Brown VI 2, n. 899. Apologia del Pole presso Zimmermann, Pole 340. 6 Apologia del Pole loc. cit.