Parte della regina Maria nelle condanne dei protestanti. 555 Nella sua qualità di cancelliere dello Stato il vescovo Gardiner prese parte ai primi interrogatorii e condanne di eretici e poi mai più.1 Sotto.il Pole, arcivescovo di Canterbury, vennero solo una volta, il 10 novembre 1558, giustiziati cinque protestanti, quando il cardinale giaceva già sul letto di morte e difficilmente sapeva ciò che accadeva.2 Non è facile determinare quale parte ebbe personalmente la regina nelle condanne. In novembre 1555 essa scrisse al Pole essere sua opinione, che nel trattamento degli eretici dovesse evitarsi maggiore durezza e passione, doversi però lasciare il corso alla giustizia di fronte ai sobillatori del popolo. Il popolo deve chiaramente riconoscere, che nessuno è condannato senza giusta causa; solo per tal via parecchi sarebbero condotti a conoscere la verità e rimarrebbero preservati dalla recidiva. Essere suo particolare desiderio che nessuno venisse bruciato a Londra fuorché in presenza d’un membro del consiglio reale e durante le esecuzioni a Londra e altrove sarebbesi dovuto tenere buone prediche per istruire il popolo.3 Del resto, a partire dal principio del 1555 Miaria prese più poca parte agli avvenimenti pubblici.4 Fin dal principio deiranno essa era ammalata. NeH’aprile si ritirò a Hamjpton Court, dove dimorò parecchi mesi in tutta quiete. Si diffuse e trovò fede la voce, che fosse già morta.6 II popolo accorse in massa e coi segni della maggiore letizia, quando al ritorno della regina da Hampton Court potè persuadersi ch’era ancora in vita.6 Sulle prime Maria aveva spiegato il suo stato nel 1 Lingard VII, 192 ; cfr. 189. n. 2 Ibid. 205 ; cfr. Martin 111 a. Inviati del Pole che visitarono le università del paese nel 1557 ad istanza dell’università fecere allontanare dalla cattedrale di Cambridge e abbruciare i cadaveri di Butzer e di Fagius (Briefe treatise concerning the Barnynge of Bucer and Fagius, translated by Goldtng 1562 ; cfr. Dictionary of National Biography X, 294). I resti della suora Caterina sposa al Vermigli che, a scherno dei cattolici, era stata seppellita accanto alla cassa di santa Frideswida in Christ-Church di Oxford, vennero egualmente diseppelliti, ma nel 1561 mescolati colle reliquie di santa Frideswida e nuovamente deposti con solennità in Christ-Church. Cfr. (I. Calfhill), Ristoria de exhurnatione Catha-rinae, nuper uxoris doctissimi theologi D. Petri Martyr is ac eiusdem ad hone-starn sepulturam restitutione Oxonii faeta III. id. Ian. 1561, Oxford 1571 ; ( Konr . Hubert,) Ristoria Catherinae Vermiliae P. Martyris coniugis exhumatae, Argentorati 1561 ; Acta Sanctorum Octob. Vili, 533 ss. (ove ristampa dello scritto del Calfhiix) ; Dictionary of National Biography XX, 276 ; Retjsch, Index I, 420. 3 Brown VI 3, App. n. 136, p. 1647. Lingard VII, 189. La data del documento risulta dal suo contenuto; cfr. la lettera del Pole al Morone dell’li novembre 1555 presso Brown VI 1, n. 276. 4 Green 111 s. 5 Brown VI 1, n. 85, 174, 200. 6 Michiel, 27 agosto 1555, presso Brown VI, n. 200. « Non può dirsi - scrive Michiel - quale poderosa folla si accalcasse lungo la molto larga via, e quali dimostrazioni di gioia manifestasse la gente vedendo le loro maestà. La letizia