62 Giulio III. 1550-1555. Libro I. Capitolo 2 a. ciò risultare abbastanza chiaro che Trento non era cotanto sicura, come affermava S. Santità ; ciononostante, se tutti gli altri principi se ne dichiarassero contenti, egli, il re cristianissimo, farebbe il medesimo che avevano sempre fatto in simili casi i suoi predecessori.1 Neanche le più pressanti preghiere dei nunzi poterono strappare di più dal re. D’Urfé, l’inviato francese a Roma, ebbe l’istruzione di tenere eguale linguaggio col papa. Nello stesso tempo Enrico II mise in rilievo i diritti della chiesa gallicana, ordinò che s’osservassero i decreti del concilio di Basilea e oppose vigorosa resistenza al conferimento, progettato dal papa, del vescovado di Marsiglia al nipote Cristoforo del Monte.2 Al breve diretto da Giulio III al re addì 22 settembre3 si diede una risposta sgarbata e generica al possibile. Il papa non si lasciò indurre dal contegno ostile di Francia a desistere dal suo proposito. Per quanto deplorasse la condotta di Enrico II, era tuttavia d’opinione di potere, dopo le ultime trattative con l’imperatore, procedere alla convocazione del concilio. Addì 3 ottobre 1550 Giulio III, che giusto allora era stato altamente allietato dalla notizia della occupazione di Mehadia sulla costa settentrionale dell’Africa,4 notificò in concistoro la sua risoluzione di pubblicare una bolla relativa. •' Pieno della migliore volontà per il grande negozio,6 elaborò egli stesso in per- 1 Y. Enrico II a d’Urfé 5 agosto 1550, presso Ribier II, 279. Cfr. Mauren-breciier 231 s. 2 Y. le relazioni di d’Urfé e del cardinale Ipp. d’Este da Roma 29 agosto 1550, presso Druffel I, 495 ss. Sul negozio di Marsiglia (vedi Massarei,li 187), nel quale in conclusione Giulio III riuscì tuttavia nel suo volere, vedi Ruffi, Uist. de Marseille II, 35. Giulio III ricorse per questa faccenda a Enrico II già con * breve del 15 aprile (Arm. 41, t. 55, n. 303. Archivio segreto p o n t i fi c i o). In una * lettera del 23 agosto 1550 Serristori riferisce quanto fosse irritato il papa per l’opposizione del re ( A r c h i v i o d i S t a t o in F i r e n z e). 3 Cfr. Raynald 1550, n. 16 ; Le Plat IV, 167 ; Nuntiaturberichte XII, xxxvi. Presso Druffel I, 511 s. cfr. la relazione del cardinale Toumon circa il modo con cui Giulio III a mezzo di detto cardinale cercò di guadagnare Enrico II alla causa del concilio. 4 Acta constst. presso Raynald 1550, n. 26. Lettera del maestro delle poste Taxis in Archiv di Lacomblet VI, 166 s. Il 5 ottobre ebbe luogo in S. Pietro una Messa di ringraziamento prò espugnata Africa a christianis (Massarelli 194). Cfr. le * lettere di Gir. Biagio del 20 e 22 settembre e 4 ottobre 1550 (A r-ch ivio di Stato in Bologna) e la * relazione ai Serristori del 30 ottobre 1550 (Archivio di Stato in Firenze). Un * breve di congratulazione dell’8 ottobre 1550 a Io. de Vesrft, viceré di Sicilia, in Arm. 41, t. 58, n. 880 (Archivio segreto pontifìcio). Il viceré mandò più tardi trofei turchi a Roma (vedi Raynald 1550, n. 27). Sull’oggetto vedi Zinkeisen II, 875 e Guglielmotti II, 237 ss. ; qui anche sull’aiuto prestato dal papa in questa spedizione. 5-V. Acta consist. presso Laemmer, Melet. 206 e la * relazione Serristori citata in n. 4. 6 Contro gli infondati sospetti di Druffel, che segue la via del Vergerio, apostata pieno d’odio (sulla polemica di cos' ui cfr. Hubert 50 ss., 55 ss. e Archiv