68 ella mi tenne bellissima compagnia, e seppe tessermi ad una ad una la storia, e la lista delle volture de’varii palazzi della magnifica riviera del Brenta. Fu tal punto della conversazione, in cui per segnar forse l’epoca del mio viaggio, cosa importantissima negli affari di grave momento, incorsi a chiederle quanti ne avessimo del mese. A un bell’ ingegno, basta anche impulso minore ad accendersi; questa semplice interrogazione mi valse per sua parte una serie di lunghe e sode considerazioni sulla fugacità del tempo, sulla brevità dell’ umana vita, anche in viaggio, il che la condusse di mano in mano a parlarmi perfino dell’ ava sua, tuttora vivente ; il che invero mi diede un’ alta idea della longevità della schiatta, poiché se allora non ¡sbagliai i conti, panni che con questa linea ascendente si rimontasse fino al principio del secolo XVIII. Durante un leggiero sonnellino del conduttore, che s’interruppe e ripigliò a più riprese, avemmo un campo lato abbastanza per discutere anche insieme de’ nostri privati interessi, poiché niente non impedisce che si possano trattare cosi in diligenza come altrove. La signora è forte tra le altre cose ne’ calcoli statistici. Debbo renderle questa giustizia, ed a lei son debitore della cognizione che da Ponte di Brenta al Portel- lo vi sono, nè più nè meno, quattrocentoqua-